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I corsari barbareschi nel Mediterraneo

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L'età d'oro della pirateria è stata a lungo romanticizzata con storie sui tesori perduti del capitano Kidd e di Barbanera, ma chi erano i loro contemporanei ottomani? I corsari ottomani, noti anche come corsari barbareschi  o pirati nell'Europa occidentale,  saccheggiavano acque che andavano dal Nord Africa all'Islanda. Da dove venivano? Quali erano le loro motivazioni?  I corsari ottomani erano un gruppo di predoni che razziavano navi nel Mediterraneo e nell'Atlantico dai loro porti di origine in quelli che oggi sono Marocco, Algeria, Tunisia e Libia. Qualche tempo fa sono stato scoperti  i resti di una piccola nave pirata del XVII secolo, nota come corsaro barbaresco, in acque profonde tra Spagna e Marocco. La  piccola nave pirata del XVII secolo, nota come corsaro barbaresco,   è stata individuata in acque internazionali a metà strada tra Marocco e Spagna, all'estremità occidentale del Mediterraneo. È stata localizzata dalla società Odyssey Mari

In vendita l'isola di Black Sam Bellamy, il temibile pirata

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L’isola del famigerato pirata al largo di Panhandle, una regione della Florida, arriva sul mercato per 50 milioni di dollari. Un’isola resort di 7 acri  (28328 metri quadrati)  sulla costa del Golfo della Florida, che un tempo era il dominio del famigerato “Robin Hood dei pirati” del XVIII secolo, è ora messa in vendita.  Black's Island prende il nome da Black Sam Bellamy, che nacque nel 1689 nel Devonshire, in Inghilterra. La maggior parte delle informazioni sui suoi primi anni di vita sono andate perse nel tempo. È noto che nella tarda adolescenza si unì alla marina britannica e combatté in diverse battaglie. Era sposato, ma lasciò la moglie con un figlio e navigò verso la costa della Florida alla ricerca di un tesoro spagnolo sommerso. Sam Bellamy solcò e saccheggiò i mari e dal 1715 al 1717 chiamò l'isola la sua casa. Nel 1717 affondò con la sua nave, la Whydah, e il suo tesoro da 4 a 5 tonnellate al largo delle coste del Massachusetts in una tempesta.  Si ritiene che sia i

Pirati, corsari, bucanieri e filibustieri

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Che differenza c'è tra pirati, corsari, bucanieri e filibustieri? I predoni del mare erano tutti  temutissimi delinquenti,  ma ognuno a modo suo. Si fa presto a dire pirati... I delinquenti che infestarono il Mar dei Caraibi fra Cinquecento e Settecento non erano tutti uguali: pirati, corsari, bucanieri e filibustieri a ognuno le sue caratteristiche. Chi erano i pirati? Il termine pirata deriva dal verbo greco peirán ("assalire", ma anche "aggirare"). In origine indicava genericamente colui che (a titolo personale) compiva rapine in mare. Una legge inglese del XVI secolo estese tale dicitura anche a chi compiva "crimini e omicidi in porti, fiumi, insenature". Quindi, non solo agli assalti in mare aperto. Mi manda il re: arrivano i corsari Il termine indica quei capitani che, in accordo con alcuni sovrani europei, ricevettero "patenti di corsa". Con questi lasciapassare potevano attaccare liberamente le navi di altri Paesi devolvendo il grosso

Chi era la regina dei pirati del Mediterraneo nel XV secolo?

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  La regina dei pirati del Mediterraneo: la storia di Al-Sayyida al-Hurra Quando si trattava di pirateria nel Mar Mediterraneo, uno dei personaggi più temuti e formidabili era una donna di nome Al-Sayyida al-Hurra. Ecco la sua storia. Le fonti su Al-Sayyida variano e sono contraddittorie, rendendo difficile dipingere un quadro chiaro della sua vita. Molti storici potrebbero aver guardato le donne al potere con disgusto e aver omesso di menzionarle. Un altro motivo per le scarse informazioni su di lei nelle fonti potrebbe essere dovuto al fatto che coloro che hanno governato Tétouan dopo di lei potrebbero aver tentato di cancellare qualsiasi informazione su di lei e la grande rivitalizzazione, ricchezza, sicurezza e potere di cui Tétouan godeva sotto il suo governo. . Tuttavia, è menzionata, anche se di sfuggita, in fonti come Dohat al-Nashir, un dizionario biografico di ibn 'Askar e in Mir'aat al-Mahasin di Muhammad al-'Arabi al-Fasi. D'altra parte, sono le fonti cristi

Ching Shih, la regina dei pirati

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Bene! Dopo settimane di afa insopportabile... il cui decorso per gli anni a venire non promette nulla di buono, riprendo a scrivere il post della domenica. L'argomento trattato, penso possa incuriosire particolarmente i giovani, i quali, ahimè, si trovano a dover vivere in un'epoca di soffocamento, opprimente, onnipresente informazione... Molti di  loro sicuramente sognano spazi aperti, mari infiniti, natura benevola, escursioni coraggiose... un genere di vita avventuroso. Un po' come quella dei secoli scorsi, al tempo dei pirati. Oggi vi parlerò, appunto, di Ching Shih, la regina dei pirati. Nell'ambito della pirateria si conoscono maggiormente Henry Morgan, Sir Francis Drake, Edward Teach (1680-1718), ossia il famoso pirata Barbanera, il quale comandava quattro navi e 300 pirati. Nel secolo successivo, il diciannovesimo, Ching Shih, la regina dei pirati della Cina, era considerata a ragione la più potente dei pirati nella storia conosciuta. Ching Shih not

La storia infinita del pirata Black Sam Belam e del Whydah Gally

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Le ossa del  pirata potrebbero essere state trovate. I resti estratti dal relitto del Whydah Gally, capitanato dal famoso "Black Sam" Bellamy, che naufragò al largo di Cape Cod il 26 aprile 1717, saranno testati,  Nell'immaginario popolare il naufragio  del W hydah Gally ,  una nave britannica di 1 00 piedi (30 metri) e 300 tonnellate,  costruita a Londra nel 1715 per il trasporto di merci e schiavi nella tratta atlantica,  h a  fatto sognare  generazioni di curiosi yankee con leggende e leggende infinite.  Si era sul finire del febbraio del 1717, ne ll'età dell'oro della pirateria e il   W hydah Gally  aveva da poco scaricato il suo carico di schiavi sul suolo americano per poi dirigersi, con i suoi oggetti e merci preziosi,  verso la Giamaica, dove venne  abbordata dal giovane pirata S amuel " Black Sam" Belam  e da quel momento la nave e il pirata divennero ispirazione di racconti e storie tradizionali.  Il capitano e il suo equipaggio usaro

Notizie della domenica

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I Nobel per la fisica Tre americani vincono il premio Nobel per la fisica per la scoperta delle onde gravitazionali. Rainer Weiss, Barry C. Barish e Kip S. Thorne hanno vinto il Premio Nobel per la fisica 2017. I tre americani sono membri del Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory (LIGO)  di base presso Livingston, Louisiana, e Hanford, Washington, e il  Virgo detector, finanziato da CNRS e INFN situato vicino Pisa, Italia.  " Il premio di quest'anno è di una scoperta che ha scosso il mondo ", ha detto lo scorso martedì  il presidente della commissione Nobel Göran K. Hansson a Stoccolma. Albert Einstein ha predetto nella sua Teoria Generale della Relatività del 1915 che le distorsioni di gravità avrebbero viaggiato nello spazio-tempo come un'ondata d'urto. C'è voluto quasi un secolo per confermare che esistono queste distorsioni, un'attività che ha richiesto enormi contrapposti in due posizioni per individuare un'influs

Ritrovato il tesoro del famoso pirata Capitan Kidd

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Per coloro che amano le avventure, il mare, i luoghi esotici come me, resteranno sorpresi nell'apprendere che alcuni esploratori subacquei credono di aver scoperto, dopo oltre 300 anni, il tesoro appartenente al famigerato pirata Captain Kidd. Il capitano William Kidd nacque a Dundee, in Scozia, nel gennaio 1645. Venne assunto dalle autorità britanniche per combattere la piaga della pirateria, ma dopo appena due anni realizzò la sua vera passione e si trasformò in uno spietato pirata. E' stato uno dei più leggendari pirati a solcare i mari, o uno dei suoi corsari più ingiustamente diffamati e processati, e giustiziato per pirateria al ritorno da un viaggio dall'Oceano Indiano. Dopo aver saccheggiato una nave carica di tesori nel 1698, venne catturato, imprigionato e interrogato davanti al parlamento britannico, prima di essere giustiziato a Wapping, vicino al fiume Tamigi nel 1701. Si dice che per appendere con successo Kidd ci siano volute tre corde . Il suo ult

PlanetSolar naviga nelle acque dei pirati

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Dopo 508 giorni nella sua sfida di 18 mesi di circumnavigare il mondo, PlanetSolar, la più grande barca ad energia solare del mondo continua a fare passi avanti. Dopo l'approdo ad Abu Dhabi di fine gennaio durante il World Future Energy Summit, l'equipaggio sta navigando nel Golfo di Aden, in uno specchio  d'acqua molto battuto dalla pirateria marittima. L'imbarcazione a doppio scafo, di circa 102 metri di lunghezza e 50 metri di larghezza, sta circumnavigando il globo battendo la bandiera svizzera. I suoi quattro uomini di equipaggio stanno cercando di dimostrare che la mobilità ad alte prestazioni solare sull'acqua è possibile. Il nome completo della barca è TÛRANOR PlanetSolar , con TÛRANOR derivante da JRR Tolkien del Signore degli Anelli. Si traduce come 'il potere del sole' e 'la vittoria'. La sfida solare in acqua di PlanetSolar è cominciata nel settembre 2010, quando partì da Monaco. Da allora, ha già attraversato l'Oceano Atlantic

Golfo di Aden: sventati attacchi dei pirati

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Nonostante le sconfitte degli ultimi tempi, i pirati continuano a sfidare le marine del mondo schierate nel Golfo di Aden. E questo accade anche perchè molti paesi limitrofi hanno espresso una certa riluttanza ad accettare una forte azione legale contro la pirateria. Attualmente, i pirati tengono sotto sequestro ben 30 navi, alcune da mesi. Il ricavato di questi riscatti si pensa valga 10 miliardi di euro all'anno. Basti pensare che u na superpetroliera della Samho Shipping , è stata rilasciata dopo sette mesi, in cambio di un riscatto di 9 milioni di dollari. L'altro giorno, nel Mar Arabico, truppe speciali sono  partite prima dell'alba, a bordo di un gommone  calato  giu da un cacciatorpediniere della  marina sud coreana e sono saliti a bordo della nave cisterna  Samho Jewelry , da 11.500 tonnellate, assalita dai pirati somali.  Nel breve giro di pochi minuti, il commando ha compiuto l'abbordaggio, ha arrestato 5 sequestratori (altri 8 sono morti nel confl

I pirati abbordano una nave cisterna di gas liquefatto

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Una nave cisterna di gas liquefatto, la Liquefied Petroleum Gas della compagnia York Maritime Company , in rotta da Mombas, Kenya a Mahe in Seychelles è stata abbordata dai pirati. L'equipaggio della nave, composto da 17 marinai filippini, ha inviato una richiesta di soccorso che è stata ricevuta da Singapore, mentre si trovava a circa 90 miglia nautiche da Mombasa, in Kenya. Al momento, secondo l' European Union Naval Force Somalia , i pirati hanno in mano circa 20 navi, con un totale di circa 400 ostaggi. La maggior parte dei dirottamenti vedono la fine dopo lunghe trattative, che durano diversi mesi, ma soltanto dopo che è stato pagato un riscatto. Che cose dovranno poi farci i pirati con un carico di gas liquefatto: vorranno chiederne un riscatto, come di solito accade, o usarlo per riscaldarsi nelle stagioni fredde, o forse venderlo  ad un prezzo di tutto favore a qualche organizzazione che poi potrebbe utilizzarlo per trarne qualche potente ordigno da

Golfo di Aden: una presenza inquietante

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Le autorità cinesi hanno deciso d'inviare tre unità navali nel Golfo di Aden, unendosi così alla flotta di navi da guerra internazionale (Stati Uniti, India, Grecia, Arabia Saudita, Italia, Francia, Russia, Gran Bretagna e Pakistan...) , creata, ufficialmente per proteggere gli aiuti alimentari del World Food Program ma in realtà per impiegarle contro possibili attacchi alle petroliere e alle navi cargo che transitano nell’area... Proprio i cinesi ultimamente sono stati fatti oggetto di razzie da parte dei pirati somali. L'ultima è accaduta martedì quando un peschereccio cinese è stato sequestrato nel Golfo di Aden, insieme ad altre tre navi tra cui uno yacht. Tuttavia, la presenza militare cinese nelle acque internazionali non è una grande notizia per l'India e preoccupa non poco il governo di New Delhi, che ha una tra le più grandi marine dell'Oceano Indiano e vanta un gruppo di portaerei di notevole portata. Tra l'altro la Cina è un forte alleato del Pakist

La pirateria del XXI secolo

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La pirateria del XXI secolo non è molto diversa da quella del passato. Al pari dei pirati di ieri con i loro galeoni e le loro sciabole, quelli d'oggi non si fanno certo scrupoli nel mostrare la loro crudeltà, purchè si porti a compimento la loro azione criminale. Armati di lanciarazzi ed armi automatiche, sfruttando la vulnerabilità delle navi, che in molti casi, per motivi prettamente commerciali sono costrette ad attraversare tratti di mare insidiosi, con l'ausilio di piccole, agili e veloci imbarcazioni i pirati abbordano pescherecci, velieri, navi cargo e petroliere. I punti più a rischio sono il Canale di Suez, il Canale di Panama e lo Stretto di Malacca , dove i grandi mercantili vengono facilmente superati ed attaccati dai pirati, grazie alla maggiore velocità delle loro piccole imbarcazioni a motore, talvolta dei veri " fuori strada del mare ", muniti anche di radar. La tecnica d'arrembaggio è più o meno la stessa vista in tanti film: accostato il prop