Ching Shih, la regina dei pirati
Bene! Dopo settimane di afa insopportabile... il cui decorso per gli anni a venire non promette nulla di buono, riprendo a scrivere il post della domenica. L'argomento trattato, penso possa incuriosire particolarmente i giovani, i quali, ahimè, si trovano a dover vivere in un'epoca di soffocamento, opprimente, onnipresente informazione... Molti di loro sicuramente sognano spazi aperti, mari infiniti, natura benevola, escursioni coraggiose... un genere di vita avventuroso. Un po' come quella dei secoli scorsi, al tempo dei pirati.
Oggi vi parlerò, appunto, di Ching Shih, la regina dei pirati.
Nell'ambito della pirateria si conoscono maggiormente Henry Morgan, Sir Francis Drake, Edward Teach (1680-1718), ossia il famoso pirata Barbanera, il quale comandava quattro navi e 300 pirati. Nel secolo successivo, il diciannovesimo, Ching Shih, la regina dei pirati della Cina, era considerata a ragione la più potente dei pirati nella storia conosciuta.
Ching Shih nota pure come Cheng I Sao era una prostituta in uno dei bordelli galleggianti di Canton quando i pirati la rapirono all'età di 26 anni. Pare che il bucaniere Cheng Ho, appartenente ad una famiglia di famosi pirati che facevano risalire le loro origini criminali a metà diciassettesimo secolo... fece razziare dai suoi uomini il bordello dove lavorava la donna, ordinando anche che gli portassero la sua prostituta preferita, come parte del bottino, che era, appunto, Ching Shih e che sposò. Lei accettò, a condizione di prendere parte alla gestione dell’organizzazione, ed anche ad una sostanziosa quota dei beni razziati.
Da quel momento in poi, furono soci a letto e negli affari.
A seguito del matrimonio con Ching Shih, che partecipava attivamente alle attività di pirateria del marito, Cheng Yi seguì il consiglio della moglie, e con il suo aiuto riuscì a riunire le flotte cantonesi, le più grandi e pericolose della Cina, in un'unica alleanza. Nel 1804 questa coalizione aveva acquisito una forza formidabile, ed era diventata una delle più potenti flotte di pirati di tutta la Cina, passata alla storia col nome di Red Flag Fleet.
Sei anni dopo il loro matrimonio, all’ età di 42 anni, Cheng Ho morì. Sulle cause del suo decesso ci sono pareri discordi: alcuni racconti dicono che morì in mare durante un tifone, mentre altri affermano che fu assassinato in Vietnam. Al momento della morte del marito la flotta della bandiera rossa comprendeva circa 50.000 - 70.000 pirati
Ching Shih, non volendo tornare a una vita di prostituzione, sapeva che questa era la sua opportunità di elevarsi per diventare una potente signora dei pirati. Tuttavia, Ching Shih bramava il potere e la gloria di essere il capo della Red Flag Fleet" e vi riuscì.
La flotta di Ching Shih prese il comando di molti villaggi costieri, a volte imponendo tasse e imposte sui villaggi. Questi villaggi costieri si estendevano da Macau a Canton. Durante un decennio, all'inizio del XIX secolo, questa spietata e astuta donna, molto concentrata sulla strategia commerciale e militare ha instillato la paura nei cuori dei mercanti attraverso il Mar della Cina nelle vesti di comandante della " Red Flag Fleet" e all'invio di centinaia di migliaia di uomini in battaglia. Li ha mantenuti in linea con un rigido codice di condotta con la maggior parte dei reati puniti con la decapitazione. La flotta si dimostrò così inarrestabile - a volte anche avventurandosi a monte in barche più piccole per colpire città e paesi che non erano sulla costa.
Al culmine del suo successo, l'armata pirata di Ching Shih vantava 1.600 navi e comandava più di 70.000 pirati, spie e fornitori maschi e femmine. La sua sfera d'influenza si estendeva dalle acque del Mar Cinese Meridionale attraverso gran parte della provincia del Guangdong, e aveva persino spie che lavoravano all'interno della dinastia Qing.
Ching Shih, rispetto al marito, comandò una flotta molto più grande e numerosa, utilizzando, per governarla, un codice di leggi molto severe. Il codice era particolarmente insolito nelle leggi che riguardavano i prigionieri di sesso femminile: se un pirata violentava una prigioniera sarebbe stato messo a morte; se il sesso tra i due era consensuale, entrambi sarebbero stati messi a morte.
La Red Flag Fleet, sotto il dominio di Ching Shih, non fu mai sconfitta, né dalla Marina Imperiale Cinese, né da quella portoghese, e nemmeno dalla Compagnia delle Indie Orientali, che cercarono più volte, anche alleandosi, di sgominarla.
L'imperatore Qing, Jiaqing, sollevò una grande flotta di navi contro di lei senza successo, tant'è che l'ammiraglio della marina cinese si suicidò piuttosto che essere catturato da lei.
Dopo tre anni di scorrerie in alto mare, Ching Shih finalmente si ritirò, nel 1810, all’età di 35 anni, accettando l’offerta di amnistia da parte del governo cinese che, non riuscendo a sconfiggerla, preferì patteggiare una onorevole (per lei) uscita di scena.
La regina dei pirati ha poi aperto un bordello, ha avuto un figlio ed è stata insignita di un titolo nobiliare, e al suo nuovo marito fu concesso il comando di 20 navi della Marina Imperiale. Ha vissuto una vita confortevole fino alla morte, all'età di 69 anni.
Il suo nome è stato ampiamente dimenticato, ma la sua eredità vive ancora oggi sulle acque infestate dai pirati del Mar Cinese Meridionale.
Immagini: www.ancient-origins.net - theuijunkie - Pinterest - PotC Wiki - Fandom
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