Uno scontro inevitabile

Il 2008 sta finendo, portandosi con sè l'ennesima guerra tra una parte del popolo palestinese, racchiuso sotto la sigla di Hamas e l'agguerrito Israele. Dopo i nuovi attacchi dello stato ebraico contro la Striscia di Gaza che hanno provocato 200 e più vittime, Hamas invoca la "terza intifada" e annuncia nuove operazioni suicide. Intanto, all'alba del 28 dicembre iniziano le consultazioni di urgenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per discutere la richiesta della Libia di bloccare immediatamente i raid raeliani nella striscia di Gaza. La guerra senza fine, ancora una volta, pone al mondo la stessa domanda di sempre: riuscirà Israele a convivere in futuro con il mondo arabo? Il premier israeliano Olmert, che si è impegnato ad evitare la crisi umanitaria nella Striscia, ha chiesto agli israeliani pazienza poiché l'operazione contro Hamas è destinata a durare a lungo, e la difesa dello Stato è prioritario a qualsiasi altra iniziativa.

Proprio in questi giorni, precisamente alla vigilia di Natale è passato a miglior vita
Samuel Huntington, trapasso avvenuto a Martha's Vineyard, nel Massachusetts. La notizia è stata diramata sabato dalla Harvard University, nella quale Huntington era un membro molto autorevole. Huntington aveva 81 anni e nel 1993 diede il via a un dibattito tra i teorici delle relazioni internazionali con un saggio sulla rivista "Foreign Affairs", dal titolo "The Clash of Civilizations? (lo scontro di civiltà?), in cui teorizzava lo scontro di civiltà tra Occidente e mondo islamico. Nel 1996, dopo la guerra fredda, il suo "scontro di civiltà e il rifacimento di ordine mondiale" ha diviso l'opinione pubblica ponendo al centro della questione la religione, piuttosto che l'ideologia, innescando un ampio dibattito sulle relazioni tra il mondo occidentale e mondo islamico, soprattutto in seguito all' undici settembre 2001. La rivalità basata principalmente sulle tradizioni religiose, come il cristianesimo, l'Islam, l'Induismo e il Confucianesimo entrerà in concorrenza e il conflitto tra di loro sarà inevitabile.

Io personalmente, su questa questione, anche io nel 1996, scrissi quanto segue su un libricino di astrologia, materia della quale avevo fatto una full immersion al solo scopo d'inventarmi un gioco di società... Parlando di Plutone scrissi: "E' il pianeta per antonomasia del Potere, e nella Astrologia mondiale rappresenta anche l'Islam. Attualmente è nel segno del Sagittario e vi rimarrà sino al gennaio del 2008, anche se poi, quale effetto del moto retrogrado dei pianeti, vi ritornerà per uscirne definitivamente, solo il 28 novembre dello stesso anno". Ebbene, quello accaduto dal 1996 ad oggi, va esattamente in direzione di certi avvenimenti. Infatti, dal 1995 al 2008 Plutone in Sagittario ha espresso tutta la sua potenza iniziando una escalation forte e chiara di avvenimenti, ponendo in risalto lo spettro del terrorismo internazionale e del fondamentalismo religioso; in questa fase si è creata l’idea della “guerra di civiltà”. Ora, con l'entrata di Plutone nel capricorno (vi resterà fino al 2023), segno zodiacale forte e determinato, a volte duro e inflessibile, il pianeta che rappresenta il mondo invisibile, le ambizioni di potere, l'influenza sulle masse... specie nei periodi in cui sarà in aspetto negativo con gli altri pianeti lenti (Saturno, Urano e Nettuno), potrà esercitare tutta la sua influenza anche attraverso le rivoluzioni, il fanatismo e la violenza, determinando in tal modio grandi cambiamenti epocali. In questo periodo Plutone potrà anche spianare la strada al sorgere e l'affermarsi nel mondo di una nuova potenza che imporrà ordine e regole con grande rigore. L’ultimo passaggio di Plutone nel Capricorno (avviene ogni 247 anni e 7 mesi) coincise con la rivoluzione americana e con quella francese, ribellioni violente contro il vecchio ordine costituito. Il transito precedente invece, quello del XVI secolo (dal 1516 al 1533), caratterizzò l'epoca di Martin Lutero e le sue 95 tesi appese sulla porta della chiesa di Wittenberg, ma anche il sacco di Roma del 1527, in cui Carlo V, l'imperatore a capo di un impero sulle cui terre non tramontava mai il sole, mandò i suoi lanzichinecchi, comandati dal generale Georg von Frundsberg a devastare e saccheggiare la citta eterna, distruggendo tutto ciò che era possibile distruggere e costringendo il Papa ad asserragliarsi in Castel Sant'Angelo. Questo clima guerrafondaio, queste grandi rivoluzioni epocali, queste dispute religiose avvenute nei secoli precedenti non sembrano discostarsi molto da come si va profilando il 2009. Cosa accadrà nel prossimo ventennio? E i primi dell'anno, ci sarà davvero il temuto attentato? Non sarà certo l'astrologia a dare delle risposte a questi miei interrogativi, tuttavia credo che da essa si potrà comprendere la portata di quanto sta accadendo oggi nel mondo.

tratto da:
Uno sguardo al cielo - freeredactor

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