Il sacco di Roma
" Poi, mentre lontano la campana grossa di Campidoglio fa cadere sulla città le su gocce di bronzo, segnale di allerta per i romani, il buio cala sugli assalitori con tutto il peso di un cielo nel quale un soffio di mistero va spegnendo le stelle e cominciano a vagare i primi brandelli di quella nebbia bizzarra di maggio, ultima chiamata dell'incantesimo maligno in cui si consumerà la rovina di Roma ". da Il sacco di Roma di Giovanna Solari edito da MONDADORI. Venendo da pellegrino a Roma nel novembre del 1510, il giovane monaco Lutero, che di lì a breve avrebbe iniziato la Riforma protestante, nel salutare la città eterna, si era gettato a terra esclamando: « Ti saluto, Roma santa! Sì, veramente santa a motivo dei santi martiri del cui sangue grondi! ». Vent’anni dopo, Lutero scrisse che, visitando basiliche e catacombe di Roma era rimasto colpito dall'atteggiamento scanzonato dei romani sulla religione. Era il tempo in cui papa Giulio II e la sua corte