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Fu così che si scoperse l'America

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La storia che vi propongo é una storia che ai giorni nostri si ripete in altri ambiti e in altre circostanze e location... ma questa ha lasciato un'impronta fondamentale nella civiltà occidentale senza la quale non avremmo mai saputo nulla di un tale chiamato Cristoforo Colombo. Sulla passione speciale tra Isabella la cattolica e il navigatore genovese si è scritto molto. Si sa che se non avesse catturato i sensi della regina probabilmente le sorti del nuovo mondo sarebbero state diverse.  Ai tempi di Isabella si rischiava la condanna a morte se venivano comunicate a parole o con scritti vicende non gradite a Corte. E' comprensibile che gli storici e i cronisti, anche se erano fatti di cui si sapeva, tenessero a bada quanto sapessero, mantenendo sull'argomento la massima discrezione. In un vecchio libro di Sandro Dini: " Cristoforo Colombo, la realtà e l'enigma ", pubblicato da  Mursia , questa vicenda viene sviscerata apertamente in tutti i dettagli,

Maya, la civiltà perduta

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Bisogna risalire di molti secoli per ritrovare le radici della civiltà Maya che prosperò nella zona dello Yucatan tra il 1500 a.C al quasi mille, nell'odierno Messico.                     Tutti sanno della presunta profezia, che più che sconvolgere la Terra, sta portando tanto turismo a riscoprire i siti archeologici Maya. Sconfitta dalla scienza, la credenza è diventata voglia di conoscere la civiltà Maya. I Maya amavano la circolarità del tempo legata alla loro cultura agricola e quindi calendarizzavano come noi facciamo con le stagioni e gli anni. Se poi si va a Chichen Itza, considerata la loro capitale, tutto fa riferimento allo scorrere naturale del tempo, dalle alba agli equinozi.                   Le rovine, considerate tra le zone archeologiche più importanti al mondo, si estendono su un area di 3 chilometri quadrati e conservano la famosa piramide, un tempio chiamato El Castillo. Il tempio è costruito in modo tale che agli equinozi di primavera e d'autunno

Uno scontro inevitabile

Il 2008 sta finendo, portandosi con sè l'ennesima guerra tra una parte del popolo palestinese, racchiuso sotto la sigla di Hamas e l'agguerrito Israele. Dopo i nuovi attacchi dello stato ebraico contro la Striscia di Gaza che hanno provocato 200 e più vittime, Hamas invoca la "terza intifada" e annuncia nuove operazioni suicide. Intanto, all'alba del 28 dicembre iniziano le consultazioni di urgenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per discutere la richiesta della Libia di bloccare immediatamente i raid raeliani nella striscia di Gaza. La guerra senza fine, ancora una volta, pone al mondo la stessa domanda di sempre: riuscirà Israele a convivere in futuro con il mondo arabo? Il premier israeliano Olmert, che si è impegnato ad evitare la crisi umanitaria nella Striscia, ha chiesto agli israeliani pazienza poiché l'operazione contro Hamas è destinata a durare a lungo, e la difesa dello Stato è prioritario a qualsiasi altra iniziativa. Proprio