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La comparsa di grossi pesci in Nuova Zelanda non promette nulla di buono

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In Nuova Zelanda le temperature del mare attirano i pesci da trofeo, ma per gli scienziati la loro presenza è un segnale inquietante. Grandi pesci di dimensioni record vengono catturati nelle acque calde della Nuova Zelanda, e questo rappresenta un forte avvertimento dell'impatto dei cambiamenti climatici. Secondo gli scienziati della NASA e National Oceanic and Atmospheric Administration in 135 anni di registrazioni, il 2014 è stato l'anno più caldo sul pianeta Terra ( in media 14,58 gradi Celsius) . Il cambiamento climatico potrebbe avere conseguenze disastrose se la temperatura media della Terra dovesse arrivare a superare di 2° quella dell'epoca pre-industriale. In Nuova Zelanda, in un periodo di siccità, probabilmente sul retro del sistema meteorologico globale El Nino ( riscaldamento delle temperature della superficie del mare nel Pacifico che può innescare siccità nel sud-est asiatico e in Australia, e  inondazioni in Sud America, dove vengono colpiti la p

Blue Economy: ne parla la nipote del leggendario Jacques Cousteau

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Il danneggiamento dell'oceano minaccia il benessere economico, dice Céline Cousteau, nipote del leggendario oceanografo e ambientalista francese Jacques Cousteau, avvertendo che i cambiamenti climatici e l'inquinamento stanno mettendo a rischio la fornitura di prodotti alimentari e medicinali derivanti dal mare. The International Union for Conservation of Nature ( IUCN ) stima ben 10 milioni di specie che abitano nel profondo dei mari e più di un milione vivono sulla barriera corallina. Tuttavia, all'ultima lista rossa delle specie minacciate si è aggiunto un gran numero di specie marine alle già 22.413 a rischio di estinzione, tra cui il tonno rosso del Pacifico, il pesce palla cinese e l'anguilla  americana. Le minacce alla vita marina continuano a crescere, sebbene le riserve marine coprono una superficie marina leggermente più grande dell'Europa. La popolazione del Pufferfish cinese, un alimento popolare in Giappone, è crollata al 99,99 per cento neg

Usati per la prima volta i satelliti per seguire il movimento dei "diavoli del mare"

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Per la prima volta, i biologi marini hanno utilizzato i satelliti per seguire i raggi delle manta. Per la prima volta, un team internazionale di ricercatori ha usato i satelliti per seguire i movimenti delle mante, fornendo nuove importanti informazioni sui raggi voluminosi, che sono considerati " vulnerabili" a estinzione dalla IUCN ( International Union for Conservation of Nature ). I risultati preliminari delle manta atlantiche hanno dimostrato che hanno viaggiato fino a 680 miglia stando vicino alla costa dove le acque sono più calde e dove abbonda maggiormente il cibo, per un periodo di uno-due mesi alla ricerca di cibo. Hanno anche trascorso molto tempo nelle vie navigabili, che li rendevano vulnerabili ad essere colpiti da cargo. Infatti il principale pericolo per questi pesci è rappresentato dalle attività antropiche, seppur predate dagli squali ed occasionalmente anche dalle orche. Spesso rimangono impigliate nelle reti da pesca pelagiche e costiere ma anche

L'alba di una nuova epoca

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Per gli studiosi di astrologia l'era dell'Acquario, che segue l'era dei Pesci, simbolo della Cristianità, è cominciata sul finire del XIX secolo, anche se nessuno ne conosce l'inizio con precisione .  Ogni era, legata ai segni astrologici, copre un arco di tempo pari a 2160 anni. Questo poichè la Terra nella sua rotazione suole giungere con un anticipo di 20 minuti sul punto gamma, che per convenzione astronomica è stato adottato nell' Equinozio di primavera, cioè quando il Sole fa il suo ingresso nella costellazione dell'Ariete. Detto punto, spostandosi di appena 1° ogni 72 anni, impiega perciò 25.920 anni per coprire tutti i 360° dello Zodiaco, sostando quindi in ciascun segno 2160 anni.  Sempre secondo l'astrologia, l'era dell'Acquario lascia prevedere per l'Umanità un lungo periodo di tempo all'insegna del Progresso e della fratellanza tra i popoli. Ora, per i geologi dell' University of Leicester Department of Geology J