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Luxor: la città d'oro perduta

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  Tre giorni fa è stata scoperta in Egitto, nei pressi della città moderna di Luxor,  quella definita la “città d’oro perduta” risalente a 3400 anni fa. Per gli archeologi è la scoperta più importante dopo quella della tomba di Tutankhamon nel 1922.  Il ritrovamento era sepolto sotto la sabbia e stava lì da tre millenni. “Questo è incredibile perché in realtà sappiamo già molto sulle tombe e sull’aldilà” ha detto l’ egiziano Zahi Hawass, a capo del team degli archeologi. “Ma ora scopriamo una grande città che ci ragguaglierà per la prima volta sulla vita delle persone durante l’Età dell’Oro, quando l’Egitto dominava sul mondo. Per molto tempo abbiamo parlato di mummie e di come sono morte, il rito della loro morte. E questo è il rito della loro vita”, ha aggiunto Hawass. La città è la più grande scoperta dell’antico Egitto ed è solo in parte scavata. Manufatti tra cui anelli, scarabei e ceramiche colorate hanno confermato la datazione al regno di Amenhotep III, che governò l’Egitto da

Antico Egitto: milioni di animali tra cui molti cani nelle catacombe di Saqqara

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Nell'antico Egitto  Anubis,   il dio dalla testa di sciacallo che proteggeva le necropoli e il mondo dei morti, era molto importante. Da circa il 747-30 aC era così venerato che le catacombe vicino al suo tempio, una volta contenevano otto milioni di animali mummificati, soprattutto cani, dicono i ricercatori. Questo suggerisce che il culto degli dei animali a quel tempo,  è stato una parte importante dell'economia dell'antico Egitto, dice il rapporto. Per secoli, i cani sono stati fedeli compagni degli esseri umani e in Egitto, sono serviti come ponte verso l'aldilà, con la speranza che potessero intercedere con il dio Anubis in favore del loro proprietario. Il tempio e il passaggio sotterraneo sono stati costruiti a Saqqara, un luogo di sepoltura a Memphis, una delle capitali dell'antico Egitto. A quanto pare, molti degli animali mummificati da allora si sono deteriorati o caduti preda di tombaroli che potrebbero aver utilizzato i resti come fertilizzan

Salme, forse d'epoca napoleonica, sotto l'abside d'una chiesa

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Già i vigili del fuoco, subito dopo il terremoto di 2 anni fa, fecero la prima segnalazione. Solo ora però è iniziata l'operazione di recupero da parte della Soprintendenza archeologica di Chieti, per tutti gli studi del caso.  Stiamo parlando dei 150 corpi di soldati, si presume, d'epoca napoleonica, ritrovati sotto l'abside della chiesa di San Giovanni di Casentino, in Abruzzo. Dovevano essere quelli gli ultimi 2 anni del 1700, quando i francesi, guidati dalle truppe di Napoleone Bonaparte, per 2 volte consecutive, nel 1798 e nel 1806 invasero il Regno di Napoli, cui l'Abruzzo faceva parte. Di quel tempo sono memorabile le gesta di Fra Diavolo , che tentò di opporsi ma invano al generale Joseph Léopold Sigisbert Hugo, padre dello scrittore Victor Hugo, che marciava verso Napoli, dove la resistenza borbonica venne facilmente vinta, costringendo un'altra volta il re Ferdinando IV , come accadde nel 1799 col generale Championnet, a fuggire a Palermo, lasciando