Luxor: la città d'oro perduta

 


Tre giorni fa è stata scoperta in Egitto, nei pressi della città moderna di Luxor,  quella definita la “città d’oro perduta” risalente a 3400 anni fa. Per gli archeologi è la scoperta più importante dopo quella della tomba di Tutankhamon nel 1922.  Il ritrovamento era sepolto sotto la sabbia e stava lì da tre millenni.

“Questo è incredibile perché in realtà sappiamo già molto sulle tombe e sull’aldilà” ha detto l’ egiziano Zahi Hawass, a capo del team degli archeologi. “Ma ora scopriamo una grande città che ci ragguaglierà per la prima volta sulla vita delle persone durante l’Età dell’Oro, quando l’Egitto dominava sul mondo. Per molto tempo abbiamo parlato di mummie e di come sono morte, il rito della loro morte. E questo è il rito della loro vita”, ha aggiunto Hawass.

La città è la più grande scoperta dell’antico Egitto ed è solo in parte scavata. Manufatti tra cui anelli, scarabei e ceramiche colorate hanno confermato la datazione al regno di Amenhotep III, che governò l’Egitto dal 1391 al 1353 a.C. Con i suoi magazzini, le macine, i forni e le aree per la produzione di carne e gli strumenti di uso quotidiano ancora intatti, il sito offre uno scorcio raro su una città egiziana funzionante.

Il team era alla ricerca del tempio funerario di Tutankhamon e fu sorpreso di trovare invece una serie di muri di fango alti oltre tre metri, che spuntavano dalla sabbia e costruiti con un design a zig zag caratteristico del periodo.

Curiosamente  il team ha scoperto uno scheletro sepolto che giaceva con le braccia tese lungo i fianchi e i resti di una corda attorno alle ginocchia. Ciò ha destato l’interesse del ministero preposto agli scavi, che lo ha trovato strano e ha fatto sapere che verranno fatte delle indagini.

Una nave, contenente  circa 10 chili di carne bollita o essiccata, aveva una iscrizione. “Quell’anno 37, carne preparata per la terza festa di Heb Sed dal macello del recinto di Kha fatta dal macellaio luwy”. Il team egiziano ha detto che questa dichiarazione, la quale nomina due persone che vivevano e lavoravano nella città, conferma anche che la città era attiva durante il regno di Amenhotep  III insieme al suo figlio Akhenaton, al quale successe Tutankhamon.

Scavi futuri in un cimitero e tombe non aperte del sito potrebbero aiutare a rispondere a ultriori domande sul periodo.

Hannah Perthe, un’archeologa britannica  non facente parte del team ma con un passato importante negli scavi in Egitto, ha detto che la scoperta è stata un punto di riferimento per la comprensione della regione. “Tutti amano il pensiero di una tomba eccitante e incontaminata, ma in realtà questo e probabilmente più significativo e importante che se fosse stata la tomba di un faraone” ha detto l’archeologa. “Abbiamo molte tombe e sappiamo molto su di loro, ma non abbiamo molte prove su come gli egiziani vivessero e lavorassero nelle loro città”.

La città appena scoperta è ora uno dei tre siti dello stesso periodo – il tempio di Ramses III a Medine Habu e il tempio di Amenhotep III a Memnon – e il ruolo chiave della città appena scoperta potrebbe essere quello di confermare che le cose trovate erano comuni in tutto l’impero.

“Questo è davvero il principale insediamento sulla riva occidentale del Nilo di questo periodo, quindi sarà direttamente associato alle tombe e ai cimiteri di lì, quindi stiamo aumentando la nostra comprensione di quel paesaggio. Abbiamo tombe, templi e da ora abbiamo pure una grande città” ha detto Hannah Perthe.

Uno dei più grandi misteri del periodo è il motivo per cui Akhenaton e la sua regina, Nefertiti, abbandonarono la loro religione e regno a Tebe (l’odierna Luxor) per costruire una nuova città, dove adoravano il sole. Alcuni sperano che la città perduta fornisca tali indizi, ma non tutti sono ottimisti.

“Non ci scommetterei molto. Ahkenaten ha l’abitudine di mantenere i suoi segreti – abbiamo avuto diverse opportunità negli ultimi 150 anni per saperne di più, ma in qualche modo non è mai del tutto fuori luogo” ha aggiunto l’archeologa britannica. Ma come ha detto Hawass, la nostra comprensione del mondo antico cambia continuamente: “Non si sa mai cosa potrebbe nascondere la sabbia d’Egitto”.

Luciano Vecchi

Liberamente tratto da : www.nbcnews.com

Immagini: www.themarysue.com - dailynewsegypt.com

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