Il pugnale del sole
Su un picco isolato del sud ovest degli Stati Uniti gli antichi navajo ricavarono dalla pietra uno strumento che rivela sorprendenti conoscenze astronomiche.
La mattina del 29 giugno 1977, un gruppo di archeologi dilettanti, nel corso di una catalogazione dell'antica arte rupestre degli indiani d'America, si sparse lungo il canyon Chaco, nella regione nord occidentale del New Mexico. Una di essi, Anna Sofaer, un'artista rock di Washington, diede la scalata al Fajada, un picco di arenaria alto circa 1300 metri che si erge come una sentinella all'imboccatura del canyon. Dopo essersi arrampicata lungo uno stretto e ripido camino roccioso sul lato settentrionale del picco, evitando i serpenti a sonagli che se ne stavano ancora intorpiditi al sole del mattino nei pressi della sommità, essa avanzò con cautela lungo una cornice verso il lato volto a sud-est. Ispezionava nel frattempo le pareti alla ricerca di petroglifi, le incisioni su roccia eseguite molto tempo fa dagli Anasaz (dalla lingua navajo Anaasází, "gli antichi nemici") un popolo nativo (vissuto tra il VII secolo e la fine del XIV) che abitava nel lontano passato questa remota e arida regione dei canyon. A un tratto riconobbe, proprio davanti a sè, il gruppo, in posizione verticale, formato da tre lastroni di arenaria, appoggiati a una parete rocciosa, creando uno spazio ombreggiato. Lo aveva già veduto in precedenza e sapeva che sulla parete rocciosa dietro quelle lastre erano incisi due petroglifi.
La luce del sole è passata su di loro in varie epoche durante tutto l'anno mentre scorreva attraverso le fessure tra la pietra arenaria, ma fu solo negli anni '70 che il loro vero scopo fu letteralmente illuminato.
Erano quasi le undici del mattino. La presenza di Anna Sofaer proprio in quel momento, come apparve chiaramente in seguito, costituì una felice e imprevista combinazione; infatti, quando gettò uno sguardo verso la parete dietro ai lastroni, scorse in quell'ombroso recesso non soltanto i due petroglifi - uno costituito da una grande spirale a nove giri, l'altro da una spirale più piccola a tre giri con una specie di coda - ma anche una luminosa striscia verticale di luce solare, a forma di pugnale, che scendeva lungo la spirale più grande. " Si muoveva come una cosa viva " ricorda la Sofaer. Guardava affascinata, mentre il pugnale luminoso passava a brevissima distanza dal centro della spirale, sul lato destro. Nello spazio di circa 12 minuti il pugnale attraversò completamente la spirale dall'alto in basso e scomparve.
Il loro sistema astronomico aveva la stessa precisione degli altri diffusi nel Vecchio e Nuovo mondo.
La Sofaer si trovò ad osservare il funzionamento di un singolare calendario solare costruito secoli addietro, il quale, dopo il misterioso declino della cultura anasazi intorno al 1200 d.C., ha continuato a segnare l'ora solare, per lo più inosservato malgrado il fatto che gli archeologi fossero a conoscenza da oltre cinquant'anni dell'esistenza dei petroglifi.
In effetti, la conclusione a cui sono giunti la Sofaer ed altri in seguito è che il sistema astronomico in cui essa si era imbattuta casualmente quella mattina di giugno - poco più di una settimana dopo il solstizio d'estate - era straordinario: almeno pari in precisione a qualsiasi altro antico strumento sino ad allora rinvenuto nel Nuovo e nel Vecchio Mondo.
Nel solstizio d'estate, un singolo frammento di luce solare - che la Sofaer soprannominò un "pugnale del sole" - comparve vicino alla cima della spirale più grande e per un periodo di 18 minuti "tagliò" la sua strada attraverso il centro, tagliando la spirale in metà prima di lasciarlo di nuovo in ombra. Al solstizio d'inverno, come si è verificato in seguito, due pugnali appaiono su entrambi i lati della spirale per 49 minuti, durante i quali incorniciavano esattamente la grande spirale.
Ebbene, ora, 13 mila anni di vita dei nativi americani sta affrontando una minaccia senza precedenti e potrebbe essere messa a rischio qualora il governo statunitense procedesse nell'intento di vendere all'asta zone considerate di alto interesse archeologico. Le vendite in leasing sono state ordinate lo scorso anno dal Segretario dell'interno Ryan Zinke. Sulla US Route 550 nel New Mexico, semirimorchi pieni di acqua e sabbia per la fratturazione idraulica accelerano la perforazione di attrezzature che circondano un segnale di svolta di un miglio per il Chaco Culture National Historical Park.
Per saperne di più su questo argomento v'invito a leggervi l'articolo su www.revealnews.org.
Post rivisto e corretto da un vecchio articolo della rivista scientifica Scienza
Immagini: www.ancient-origins.net -www.ancient-wisdom.com -
La mattina del 29 giugno 1977, un gruppo di archeologi dilettanti, nel corso di una catalogazione dell'antica arte rupestre degli indiani d'America, si sparse lungo il canyon Chaco, nella regione nord occidentale del New Mexico. Una di essi, Anna Sofaer, un'artista rock di Washington, diede la scalata al Fajada, un picco di arenaria alto circa 1300 metri che si erge come una sentinella all'imboccatura del canyon. Dopo essersi arrampicata lungo uno stretto e ripido camino roccioso sul lato settentrionale del picco, evitando i serpenti a sonagli che se ne stavano ancora intorpiditi al sole del mattino nei pressi della sommità, essa avanzò con cautela lungo una cornice verso il lato volto a sud-est. Ispezionava nel frattempo le pareti alla ricerca di petroglifi, le incisioni su roccia eseguite molto tempo fa dagli Anasaz (dalla lingua navajo Anaasází, "gli antichi nemici") un popolo nativo (vissuto tra il VII secolo e la fine del XIV) che abitava nel lontano passato questa remota e arida regione dei canyon. A un tratto riconobbe, proprio davanti a sè, il gruppo, in posizione verticale, formato da tre lastroni di arenaria, appoggiati a una parete rocciosa, creando uno spazio ombreggiato. Lo aveva già veduto in precedenza e sapeva che sulla parete rocciosa dietro quelle lastre erano incisi due petroglifi.
La luce del sole è passata su di loro in varie epoche durante tutto l'anno mentre scorreva attraverso le fessure tra la pietra arenaria, ma fu solo negli anni '70 che il loro vero scopo fu letteralmente illuminato.
Erano quasi le undici del mattino. La presenza di Anna Sofaer proprio in quel momento, come apparve chiaramente in seguito, costituì una felice e imprevista combinazione; infatti, quando gettò uno sguardo verso la parete dietro ai lastroni, scorse in quell'ombroso recesso non soltanto i due petroglifi - uno costituito da una grande spirale a nove giri, l'altro da una spirale più piccola a tre giri con una specie di coda - ma anche una luminosa striscia verticale di luce solare, a forma di pugnale, che scendeva lungo la spirale più grande. " Si muoveva come una cosa viva " ricorda la Sofaer. Guardava affascinata, mentre il pugnale luminoso passava a brevissima distanza dal centro della spirale, sul lato destro. Nello spazio di circa 12 minuti il pugnale attraversò completamente la spirale dall'alto in basso e scomparve.
Il loro sistema astronomico aveva la stessa precisione degli altri diffusi nel Vecchio e Nuovo mondo.
In effetti, la conclusione a cui sono giunti la Sofaer ed altri in seguito è che il sistema astronomico in cui essa si era imbattuta casualmente quella mattina di giugno - poco più di una settimana dopo il solstizio d'estate - era straordinario: almeno pari in precisione a qualsiasi altro antico strumento sino ad allora rinvenuto nel Nuovo e nel Vecchio Mondo.
Nel solstizio d'estate, un singolo frammento di luce solare - che la Sofaer soprannominò un "pugnale del sole" - comparve vicino alla cima della spirale più grande e per un periodo di 18 minuti "tagliò" la sua strada attraverso il centro, tagliando la spirale in metà prima di lasciarlo di nuovo in ombra. Al solstizio d'inverno, come si è verificato in seguito, due pugnali appaiono su entrambi i lati della spirale per 49 minuti, durante i quali incorniciavano esattamente la grande spirale.
Ebbene, ora, 13 mila anni di vita dei nativi americani sta affrontando una minaccia senza precedenti e potrebbe essere messa a rischio qualora il governo statunitense procedesse nell'intento di vendere all'asta zone considerate di alto interesse archeologico. Le vendite in leasing sono state ordinate lo scorso anno dal Segretario dell'interno Ryan Zinke. Sulla US Route 550 nel New Mexico, semirimorchi pieni di acqua e sabbia per la fratturazione idraulica accelerano la perforazione di attrezzature che circondano un segnale di svolta di un miglio per il Chaco Culture National Historical Park.
Per saperne di più su questo argomento v'invito a leggervi l'articolo su www.revealnews.org.
Post rivisto e corretto da un vecchio articolo della rivista scientifica Scienza
Immagini: www.ancient-origins.net -www.ancient-wisdom.com -
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