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Come nasce la creatività

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Blazer e cravatta allentata per rilassarsi meglio, il dottor X, responsabile marketing di una grande azienda, si concentra con gli occhi chiusi, mentre dolci onde sonore accarezzano il suo emisfero destro: sta provando a comunicare con Robin Hood, il suo alter ego, per capire come si fa a risolvere quel dannato problema dei venditori. Anche l’ingegnere Y ha un problema: la sua banca deve individuare un gadget adatto per attirare piccoli correntisti da zero a 14 anni. Ne sta discutendo,  in stato di trance, nientemeno che con Wolfgang Amadeus Mozart, seduto al clavicembalo e circondato da fanciulle gaudenti.                     C’è poco da ridere. La tecnica è quella della visualizzazione onirica e serve a stimolare la creatività. La creatività non è semplicemente genio e sregolatezza.   Il caos non la favorisce. Ci vogliono anche rigore, concretezza: funzioni dell’emisfero cerebrale sinistro, che è l’elaboratore, l’organizzatore. Chi usa solo quello destro, il cervello dei sogni e dell

Peter Green: lo scrittore self publishing che tagliava i capelli

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Scrivere anche solo un libro potrebbe sembrare un traguardo per la maggior parte di noi, ma per Peter Green, residente a Sherman, che ha trascorso più di sette anni come parrucchiere a Londra e New York per il leggendario Vidal Sassoon , e in seguito ha posseduto il suo salone in Madison Avenue, non è così. Infatti ha appena pubblicato il suo sesto libro, In Time All Truths Are Revealed, e non mostra segni di fermarsi. In effetti, Green attribuisce a Sassoon il merito di averlo aiutato inconsapevolmente nella sua carriera di scrittore. “ La cosa interessante di Vidal era che era un perfezionista ”, ricorda Green. " Prendeva una ciocca di capelli e la ripassava, e poi, e ancora, finché non era perfetta. " Green si rese conto che per molti versi la sua carriera di scrittore era parallela alla sua precedente professione. " Una volta che avrò messo a punto il concetto, so che se riesco a continuare a ripeterlo, andrà tutto bene, migliore e diventerà qualunque cosa alla fine.

Dedicato ad una buona parte dei giovani d'oggi

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Una massa di morti viventi si aggira per le strade della città. Tutti alle prese con il proprio  smartphone, tablet e via dicendo; taluni con le cuffie altri no che guardano il piccolo schermo sulle mani come ipnotizzati, incapaci di sollevare lo sguardo. Non c'è più spazio per un sorriso, una cordialità spontanea, un gesto gentile come il giovane che si alza dal posto occupato nella metro gremita del mattino per cederlo ad una persona anziana che sta li, davanti a te, e che da un momento all'altro può crollarti addosso perché stremata; oppure, aiutare una mamma con la carrozzina che ha difficoltà ad entrare nella metro. Può anche succedere che sei talmente rintronato ad ascoltare la musica già da almeno due ore, che non ti accorgi di quello che ti succede attorno, mentre continui a startene li, seduto al tuo posto, come indifferente, alle prese con quello strumento diabolico che ti collega col mondo... Una massa di persone che ha perso la vitalità, e che ha azionato il