Il confronto tra scienza e fede non avrà mai fine.

C’è stato un tempo in cui l’idea di Dio era onnipotente. Poi, non tanto: Copernico portò la Terra fuori dal centro dell'universo. Darwin ha rimosso l’essere umano dal centro dell’evoluzione. E Freud ci ha addirittura portato fuori dal centro della nostra psiche. Le spiegazioni religiose stavano arretrando di fronte a una maggiore conoscenza scientifica. Ma c’è chi, in un momento storico stressante, confuso e frequentato da presenze  demoniache pensa che le cose siano cambiate e che l’idea di Dio creatore stia ancora una volta guadagnando terreno. 

Il confronto tra scienza e fede è una querelle che non avrà mai fine. Ed è giusto che sia così! Non è il dubbio sull'esistenza di Dio che si dibatte. E' l'esigenza primaria dell'essere umano di credere, di domandarsi... La maestosità della Natura che ci confonde...  Gli astri, i colori dei campi, dei fiori delle farfalle, degli animali, i boschi; la perfezione del corpo umano, la nascita, la bellezza dei tramonti, del sorgere del sole, le cime elevate, l'azzurro mare, la luna, le stelle, il firmamento... non ci lasciano indifferenti

Chi ha creato tutto ciò... si è formato da solo?  

Surely God would not have created such a being as man, with an ability to grasp the infinite, to exist only for a day! No, no, man was made for immortality.

Sicuramente Dio non avrebbe mai creato un essere come l'uomo per farlo esistere solo un giorno! No, no, l'uomo è stato creato per l'immortalità. Abramo Lincoln 

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Tra gli scienziati Albert Einstein si è sicuramente occupato di Dio. La famosa "Lettera di Dio" che riflette sulla religione  (venduta all'asta per 3 milioni di dollari) scritta nel 1954 in tedesco e indirizzata al filosofo Eric Gutkind, contiene riflessioni su Dio, la Bibbia e l'ebraismo.

Si prevedeva che la missiva che definisce la Bibbia “una raccolta di leggende primitive” avrebbe fruttato solo la metà.

Einstein dice: “La parola Dio per me non è altro che l’espressione e il prodotto delle debolezze umane, la Bibbia una raccolta di leggende onorevoli, ma ancora primitive, e tuttavia piuttosto infantili”.

La frase è stata acclamata come la prova che il fisico, uno dei pensatori più stimati del XX secolo, era ateo. Ma Einstein a volte diceva di non essere ateo e si risentiva di essere etichettato come tale. In effetti Albert Einstein era un deista, abbracciava l’idea che esiste un essere supremo, ma non personale... un essere indifferente alla nostra presenza e che non interviene nel mondo. Questo non è il Dio delle religioni monoteistiche. Quel Dio suona più misterioso, immanente, spirituale.

Da bambino Einstein era devotamente religioso. Ma all’età di 13 anni “abbandonò il suo fervore religioso acritico, sentendosi ingannato e inducendolo a credere alla menzogna”.

Disse di credere nel “Dio di Spinoza” – riferendosi a Baruch Spinoza, un pensatore olandese del XVII secolo – “che si rivela nella legittima armonia del mondo, non in un Dio che si preoccupa del destino e delle azioni dell’umanità” .

In un'altra occasione ha criticato “gli atei fanatici la cui intolleranza è dello stesso tipo dell'intolleranza dei fanatici religiosi”. La sua religione cosmica e il suo distante Dio deistico non si adattano né all’agenda dei credenti religiosi né a quella degli atei tribali.

“Come tante volte nella sua vita, ha rifiutato e sconvolto le categorie accettate. Rendiamo un disservizio al grande fisico quando ci rivolgiamo a lui per legittimare la nostra fede in Dio, o in sua assenza”.

Parzialmente tratto da www.theguardian.com

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