Maria e il mistero dell'amore vero

Da oggi "Il post della domenica" si occuperà di recensire romanzi di scrittori emergenti e noti. Tratteremo anche personaggi e tutto ciò che concerne la letteratura. Spero vi sia gradito.

Leggendo “Maria e il mistero dell'amore vero” scritto da un sorprendente Roberto Dentici, c'imbattiamo nel più nobile dei sentimenti: l'amore. Un viaggio nel passato, ci riporta a vivere, di punto in bianco, il clima in ebollizione del periodo che precede di poco la guerra del 15-18. Si vive in una società che stenta a comporsi, in cui la differenza tra un contadino,  povero di mezzi,  lavoratore generico e l'alta società, ma basti dire la società benestante, è talmente distante che segna, inevitabilmente, il destino delle persone i cui strascichi lampanti vanno ben oltre la nostra immaginazione.

“Maria e il mistero dell'amore vero” narra la complicata storia d’ amore, che scocca tra le mura domestiche d'una casa padronale, tra due giovani di estrazione sociale assai diversa. L'uno, rampollo di buona famiglia abituato a vivere nell’agiatezza, l'altra, una semplice contadina che della vita conosce solo il duro lavoro nei campi, la quale giunge a fare l’inserviente in una famiglia importante, dove il ruolo che ricopre, va ben oltre le sue aspettative. Ella si trova così, in una situazione privilegiata che la porta a   migliorare la sua personalità, ad avere una adeguata istruzione che la condurrà, inevitabilmente, a ragionare con più convinzione sulla sua nuova esperienza.

È un romanzo che si legge con piacere, come gustare un liquore d’annata dolce e saporito, che scende giù lentamente ed entra nelle vene, recando con se la purezza di un amore nascente, il cui destino, tutto in salita, sfida i pregiudizi, l’ingiustizia sociale, la filosofia ruspante d’una società contadina che apprende che è proprio nel sapere l’arma appropriata per accostarsi con meno timore alla controparte agiata, evitando in tal modo di cadere in uno schema preconcettuale dei tempi che si vivono. Le scelte di entrambi i giovani s’indirizzano per strade diverse. Riccardo il rampollo, per rendersi indipendente dalla famiglia e poter amare la sua Maria senza l’approvazione o meno dei suoi familiari, decide di arruolarsi nell’esercito con il grado di ufficiale. Durante la naja in quel di Firenze, ha modo di conoscere Corrado Alvaro, un giovane poeta che diventerà famoso negli anni successivi. Costui gli sarà vicino confortandolo, come pure il suo amico per la pelle e compagno di Università Jacopo che si fidanzerà con sua cugina. La scelta di Maria invece sarà controcorrente ma ciò la preparerà a sostenere l’esito finale di una storia d’amore impossibile, con tutta la determinazione che l’accompagna.

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