Il Transumanesimo che ci attende

Da qualche tempo sto cercando di analizzare la società in cui viviamo, per cercare di capire dove ci stiamo dirigendo. Non ho studi adeguati per addentrarmi professionalmente in un argomento così complesso, andrò a naso, avvalendomi del mio sapere, del mio intuito, delle mie sensazioni, tuttavia sono certo che riuscirò a farmi capire.  

Dopo il primo ventennio di questo XXI secolo, siamo giunti ad un passo, da quello che viene definita l’epoca del Transumanesimo, il cui fine è quello di creare una nuova specie umana più evoluta, tramite la onnipresente tecnologia. È un  approccio radicalmente nuovo alla futurologia e si basa sul concetto che l’essere umano (Homo sapiens) non è il prodotto finale della nostra evoluzione ma solo l’inizio. Una nuova società, dove la presenza di Dio, la cui potente immagine per molti cristiani è che sia Lui a dirigere i nostri passi, verrà meno, e sarà sostituita da ciò che l’essere umano sarà in grado di compiere, avvalendosi delle incalzanti scoperte scientifiche e tecnologiche, “per aumentare le capacità fisiche e cognitive e migliorare quegli aspetti della condizione umana che sono considerati indesiderabili, come la malattia e l'invecchiamento” (Wikipedia). 

Sarà dunque un nostro simile a fare le veci di Dio, prendendoci per mano, accompagnandoci a vivere in un certo modo, attribuendosi la responsabilità di stabilire il nostro destino. Probabilmente si accingerà a farlo con la temuta consapevolezza che possa invece dirigersi verso un percorso pieno d’incognite. O forse si servirà della sua spavalderia, quella che sostiene che il Dio tanto invocato dagli uomini di fede, non è mai esistito? 

I nostri genitori, i nonni dei nostri figli, che tanto si sono affidati al Signore, alla Madonna e a tutti i santi, nel corso dell’ultima guerra mondiale e nell’immediato dopoguerra, hanno patito la fame, le privazioni, affrontando enormi sacrifici. A loro è stato possibile e va dato il merito di essere riusciti a dare un futuro migliore alla propria progenie, la quale ha visto nascere la contestazione, la voglia di libertà, la nuova frontiera della scienza, delle arti, della musica, nonché l’acquisizione dei diritti civili quali il divorzio, l’aborto, le contrattazioni sindacali… E’ subentrata poi l’attuale generazione tecnologica, munita di PC, tablet per navigare su internet, socializzare su Facebook, Twitter, Telegram, Instagram... insomma la generazione dello smartphone, divenuto ormai un’inseparabile protesi per vivere la nostra quotidianità, da cui stentiamo a distaccarcene.  

Tuttavia luci e ombre punteggiano il nostro futuro. Ora, mi vengono in mente alcune cognizioni di Astrologia, la discutibile materia umanistica a cui mi sono dedicato per qualche tempo a seguito dei miei interessi in astronomia; il passo fu breve. 

Rammentando le potenzialità di alcuni pianeti, in particolare Giove e Saturno, il benefico e il saggio tra i corpi celesti, che stanno transitando nel segno dell’Acquario, da cui Giove ne uscirà per entrare nei Pesci alla fine dell’anno, mentre Saturno vi resterà ancora per un biennio o quasi, potrei affermare che l’incommensurabile, maestoso, gaudente Giove nel segno di Pesci avrà vita chiacchierata, discussa, movimentata, amplificata da fatti inerenti la salute, mentre l’asceta, il serioso, colui che dispensa, talvolta indispensabili punizioni che danno consapevolezza di quali dolori la vita è costellata, al momento resta in Acquario, il segno abbinato al futurismo, alla tecnologia, alla scienza  e certamente al Transumanesimo di cui abbiamo fatto cenno. Ma sarà il suo prossimo transito nel segno dei Pesci, dove vi resterà per 2 anni e mezzo, a svelare al mondo la sua vera natura. Non ci resta che attendere. 

Immagine: digilander.libero.it

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