Siria: mine lungo i percorsi di chi fugge dal Paese

Le notizie che giungono dalla Siria sono sempre più drammatiche. In un paese ormai spaccato in due, i lealisti ed il governo di  Bashar al-Assad da una parte e il popolo che cerca di manifestare il suo dissenso dall'altra, le stragi sono diventate quotidiane. I numeri sono impressionanti: oltre 8000 le persone (molte donne e bambini) che hanno perso la vita da quando sono iniziate le rivolte contro il perfido regime. Immagini intrasmettibili quelle che sono state riprese nella città martire Homs che scandalizzano il mondo.

E sembra non finire mai la violenza.

Adesso poi, da quanto dice un gruppo internazionale per i diritti umani, sembra che le truppe siriane fedeli al governo abbiano disseminato lungo i percorsi utilizzati dalle persone in fuga dalle violenze del paese che cercano di raggiungere la vicina Turchia, montagne di mine messe nelle scorse settimane. Lo afferma 
Human Rights Watch  nel suo rapporto pubblicato oggi, e si basa sui racconti di testimoni e anche sminatori siriani. Esso cita testimoni che affermano che le mine hanno già causato molte vittime civili.

Un funzionario siriano e altri testimoni hanno dichiarato all'Associated Press nel mese di novembre che la Siria ha piantato le mine lungo una parte del suo confine con il Libano, sembra, questa è la versione, che le mine sono volte ad impedire il contrabbando di armi.

Ci credete voi?

Purtroppo la Siria continua a dividere il Consiglio di Sicurezza dell'Onu, con Stati Uniti e paesi occidentali da una parte e Russia e Cina dall'altra. Il segretario di Stato americano Hillary Clinton, denunciando il cinismo di Assad respinge ogni paragone che gli omicidi premeditati compiuti dai militari siriani e le azioni di autodifesa dei civili sott'assedio.

Immagine: www.hrw.org

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