Siberia: sulle tracce dello yeti
Riusciremo un giorno a far luce sul mistero dei bigfoot? E' legittimo dubitarne, davanti alla marea di rapporti contraddittori: sono giganti oppure umanoidi di dimensioni superiori alla media? Sono pericolosi oppure innocui?
Se si esaminano tutti i documenti in merito, l'altezza dei bigfoot sembra oscillare tra un metro e ottanta e due metri e venti: diversi testimoni, però affermano di averne incontrati alcuni di statura notevolmente maggiore. Ad esempio, nel 1977 a Belt Creek, nel Montana (Stati Uniti), un sottufficiale d'aviazione, accampato con due colleghi, sarebbe stato inseguito da un bigfoot alto quattro o cinque metri . Ma ci si può fidare di valutazioni fatte in preda a un comprensibile panico?
Tuttavia, in qualche caso, sono stati possibili precisi rilevamenti. Nell'aprile del 1979, il sedicenne Tim Meissner scorse a due riprese un bigfoot vicino a casa sua, nella Columbia Britannica: la prima volta nel punto preciso in cui aveva visto questa creatura prima che scappasse, trovò una carcassa di cervo, con il collo spezzato.
Due giorni dopo, con una coppia di amici, osservò lo stesso essere nero e villoso, con occhi di fuoco, a una distanza di una cinquantina di metri: sparò ma mancò il bersglio e il bigfoot se la diede a gambe. I ragazzi si avvicinarono all'albero davanti al quale se ne stava il bigfoot e, prendendo come punto di riferimento un ramo, valutarono la sua ltezza: 2 metri e 70 centimetri.
Attualmente gli scienziati di una folta missione internazionale (5 paesi, Stati Uniti compresi), organizzata dal governatore di Kemerov, prendono sul serio le tracce di uno Yeti.
Gli sciamani raddoppiano i loro ammiccanti richiami nella regione di Kemerovo, sull'impervie montagne della Siberia sud occidentale, cresce la febbre del bigfoot o yeti, che dir si voglia. Prove inconfutabili mostrerebbero la sua esistenza dopo 6 secoli di vane caccie e decine di avvistamenti. Nella grotta di Azasskaya, durante una spedizione, dei cacciatori hanno ritrovato grandi orme a 5 dita, un presumibile letto, due metri per due, con erba secca a mo' di materasso e una dozzina di peli grigi, fuori rami stranamente spezzati, quelli di due alberi intreccaiti all'altezza di tre metri, ossibili testimonianze del passaggio della mostruosa creatura metà uomo e metà orso. Che i ritrovamenti siano autentici o no, che portino no a risultati, chi ci guadagna è il business che si è messo in moto. Boom turistico nella depressa area, a ruba souvenir, soddisfazione tra gli artigiani locali. E' stata messa anche una taglia di un milione di rubli sull'abbominevole uomo delle nevi per chi lo cattura.
Immagine: unexplained-mysteries.com
Se si esaminano tutti i documenti in merito, l'altezza dei bigfoot sembra oscillare tra un metro e ottanta e due metri e venti: diversi testimoni, però affermano di averne incontrati alcuni di statura notevolmente maggiore. Ad esempio, nel 1977 a Belt Creek, nel Montana (Stati Uniti), un sottufficiale d'aviazione, accampato con due colleghi, sarebbe stato inseguito da un bigfoot alto quattro o cinque metri . Ma ci si può fidare di valutazioni fatte in preda a un comprensibile panico?
Tuttavia, in qualche caso, sono stati possibili precisi rilevamenti. Nell'aprile del 1979, il sedicenne Tim Meissner scorse a due riprese un bigfoot vicino a casa sua, nella Columbia Britannica: la prima volta nel punto preciso in cui aveva visto questa creatura prima che scappasse, trovò una carcassa di cervo, con il collo spezzato.
Due giorni dopo, con una coppia di amici, osservò lo stesso essere nero e villoso, con occhi di fuoco, a una distanza di una cinquantina di metri: sparò ma mancò il bersglio e il bigfoot se la diede a gambe. I ragazzi si avvicinarono all'albero davanti al quale se ne stava il bigfoot e, prendendo come punto di riferimento un ramo, valutarono la sua ltezza: 2 metri e 70 centimetri.
Attualmente gli scienziati di una folta missione internazionale (5 paesi, Stati Uniti compresi), organizzata dal governatore di Kemerov, prendono sul serio le tracce di uno Yeti.
Gli sciamani raddoppiano i loro ammiccanti richiami nella regione di Kemerovo, sull'impervie montagne della Siberia sud occidentale, cresce la febbre del bigfoot o yeti, che dir si voglia. Prove inconfutabili mostrerebbero la sua esistenza dopo 6 secoli di vane caccie e decine di avvistamenti. Nella grotta di Azasskaya, durante una spedizione, dei cacciatori hanno ritrovato grandi orme a 5 dita, un presumibile letto, due metri per due, con erba secca a mo' di materasso e una dozzina di peli grigi, fuori rami stranamente spezzati, quelli di due alberi intreccaiti all'altezza di tre metri, ossibili testimonianze del passaggio della mostruosa creatura metà uomo e metà orso. Che i ritrovamenti siano autentici o no, che portino no a risultati, chi ci guadagna è il business che si è messo in moto. Boom turistico nella depressa area, a ruba souvenir, soddisfazione tra gli artigiani locali. E' stata messa anche una taglia di un milione di rubli sull'abbominevole uomo delle nevi per chi lo cattura.
Immagine: unexplained-mysteries.com
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