Test del DNA su Galileo per scoprirne il difetto della vista
Nell'anno internazionale dell'Astronomia (proclamato dall’ONU e sostenuto dall’Unesco in 150 paesi del mondo si è aperto a Parigi, il 15 e il 16 gennaio, con una solenne cerimonia alla presenza di mille scienziati, giornalisti divulgatori), il grande protagonista è l’uomo delle prime osservazioni astronomiche, Galileo Galilei, che nel 1609, puntando il suo cannocchiale verso il cielo iniziò a scrutare l’universo.
Nel corso del grande evento saranno riesumati i resti del grande scienziato per esaminare il suo Dna. Difatti, lo scienziato pisano, che rivoluzionò l' astronomia grazie alle sue osservazioni con il cannocchiale, soffriva di un grave difetto alla vista.
Gli scienziati si sono sempre chiesti come abbia potuto condurre i suoi studi. La risposta potrebbe appunto arrivare dall'analisi del Dna. L'operazione sarà condotta dall'Istituto di Ottica di Firenze, l'Osservatorio di Arcetri e due oftalmologi dell'Università di Cambridge (Gran Bretagna).
Si attendono le autorizzazioni per aprire la tomba di Galileo, a Santa Croce, a Firenze.
Immagine: www.itispacinotti.ve.it/
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