Il potere magico delle campane tibetane

La prima parte ripresa da un vecchio post del 2009

Disse  Pitagora: "ogni corpo celeste, ogni atomo produce un suono particolare dovuto al relativo movimento, ritmo o vibrazione". 

Questo insieme di suoni o vibrazioni compongono un' armonia universale in cui ogni elemento, senza perdere la relativa funzione e carattere, contribuisce alla totalità che include il corpo umano. Ogni cellula ed ogni organo del nostro corpo, quindi, vibrano continuamente ad una determinata frequenza. Così quando un organo è sano la sua frequenza vibratoria è in "armonia" con il resto del corpo e con l'universo, ma quando quella frequenza viene alterata si rompe l'armonia e compare un blocco che conosciamo come "malattia". 

E' accertato infatti che i suoni e la musica agiscono sia sul fisico che sulla mente.

Ebbene, secondo la tradizione tibetana, l'esistenza del suono delle campane risale al tempo del Buddha Shakyamuni (560 - 480 aC). La tradizione è stata portata dall'India al Tibet, assieme agli insegnamenti del Buddha, dal grande maestro tantrico Padmasambhava nell'ottavo secolo d.C. 

Il suono delle campane produce suoni che invocano un profondo stato di rilassamento che precede, naturalmente, ad uno stato di meditazione, in cui l'obiettivo finale è l'illuminazione. Esse sono un sussidio classico alla meditazione, e possono essere trovate sugli altari buddisti riservati e nei templi, monasteri e nelle sale di meditazione in tutto il mondo.  

All'apparenza sono ciotole costruite con una lega di 7 metalli, corrispondenti ai vari pianeti, dotate però di un'armonia di forme e proporzioni che consentono, "suonandole", di estrarre un suono mistico che deriva dalla loro frequenza di vibrazione. Facendole suonare in corrispondenza dei diversi chakra sono in grado di riequilibrare e di riportare in armonia le eventuali dissintonie dei punti energetici. Secondo un'analisi metallurgica, svolta dal British Museum di Londra, rivela che gli strumenti sono costituiti, invece, da 12 leghe metalliche costituite da argento, nichel, rame, zinco, antimonio, latta, piombo, cobalto, bismuto, arsenico, cadmio e ferro. Sembra però che le qualità non possano essere riprodotte oggi.  

Eppure, queste campane, oggi sono riprodotte e commercializzate in assortiti negozi musicali. Producono suoni o meglio vibrazioni benefiche, con le quali è possibile intervenire in un processo di guarigione stimolando le cellule dell'organismo. Esse trasmettono le loro vibrazioni a tutto il corpo attraverso le componenti "acquatiche" dell'organismo (il nostro corpo è costituito per il 75 per cento da acqua) che sarebbero le più sensibili a queste vibrazioni. 

Massaggi con campane tibetane

Massaggi estremamente potenti che agiscono sia sull’aspetto fisico che su quello emozionale della persona.

Nella parte iniziale e finale del massaggio vengono utilizzate le campane tibetane.

Le vibrazioni sonore di tali campane, di diverse dimensioni, appoggiandosi delicatamente sui chakra, producono intense “vibrazioni interiori” in grado di indurre corpo e mente in uno stato di profondo rilassamento e benessere, risvegliare flussi emozionali ed energetici e sciogliere le tensioni muscolari.

Infatti, è noto che le cellule del nostro corpo vibrano a una frequenza particolare; quando questa viene alterata (da stress, ansia, traumi…), l’aspetto fisico ed emozionale della persona vengono sbilanciati. Le vibrazioni armoniche e melodiche delle campane tibetane, sapientemente utilizzate dal praticante, possono riportare le frequenze che vibrano costantemente nel nostro corpo al loro stato originale.

Nella fase centrale del massaggio, l'operatore alterna manipolazioni profonde e digitopressioni per completare lo stato di rilassamento mentale e fisico.

Benefici: questo massaggio raggiunge zone remote e inaccessibili del nostro corpo. Agisce profondamente su ansia e stress: la sensazione più comune è quella di ricevere una carezza interiore, profonda, sottile, ristoratrice che dona un grande senso di pace interiore e armonia. Durata del massaggio: 1 ora o 1 ora e 15

1 + 2 + 3 + 4 = 10. È la famosa Tetraktys di Pitagora, la tetrade, che può essere paragonata alla ottava superiore dell’Uno.

Fonte: elspa.it/en




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