Mia indimenticabile Consorte


 “Mia indimenticabile Consorte” di Massimo Porcelli è un epistolario che copre il periodo degli anni della Prima guerra mondiale. Trattasi di una fitta e ricca corrispondenza tra i soldati inviati al fronte e le loro famiglie. In questo caso le famiglie sono di tanti cittadini di Bassiano, un piccolo borgo arrampicato sui Monti Lepini, il più alto comune della provincia di Latina. La cittadina, infatti, diede molti dei suoi migliori uomini alla causa patriottica che non sempre riuscirono a rivedere le loro famiglie e la loro terra. 

Ancor prima della bonifica delle paludi pontine, che venne attuata a partire dagli anni 30, i bassianesi vivevano lavorando da contadini e allevatori nel luogo natio, con periodi di pemanenza nelle lestre della sottostante pianura che si estende ai piedi dei monti Lepini fino alla costa. Zone paludose infestate d’insetti avidi e maligni che punzecchiavano le loro carni lasciando arrossamenti, reazioni allergiche, infezioni, bolle gonfie… 

La Grande Guerra ne vide tanti di questi popolani. L'epistolario riporta le numerose lettere di alcuni dei protagonisti. Di uno in particolare: Antonio Porcelli, pastore, socialista, sposo, padre, soldato perito in combattimento, figlio di Venanzio Porcelli che perse tre dei cinque figli maschi nella guerra… in cui l’Italia intervenì rivendicando i territori irredenti mancanti al compimento del Risorgimento.

La bellezza di questo libro, oltre alla disperata corrispondenza dei protagonisti con i propri familiari dal fronte della guerra , è nella ricchezza di note, nozioni, e informazioni date.  Nel libro ritroviamo documenti tratti dalle lettere originali dei tre fratelli Porcelli che rappresentano una preziosa ed insostituibile testimonianza diretta delle vicende di quell’epoca. Ad Antonio, dichiarato disperso il 27 ottobre del 1917, i suoi familiari e compaesani chiedevano com’era la guerra. 

Che risposta dare a… com’è la guerra? Non lo sapeva nemmeno lui ne poteva immaginarlo finchè non ci si è trovato dentro. In guerra devi capire che hai un nemico da combattere e il nemico, nella Prima guerra mondiale, era il suo alleato del giorno prima. Ora invece deve sparargli contro per ucciderlo così come l'altro sparerebbe a lui, con lo stesso scopo. Un libro comunque affascinante che consiglio vivamente ai cultori di storia sulla Grande guerra. Potrebbe rivelarsi utile leggere a chi vuole scrivere un romanzo storico ambientato in quegli anni. 

Complimenti all’autore Massimo Porcelli, nipote di Antonio, che con ricerche, perizia e pazienza e la collaborazione adeguata, è riuscito a dare alle stampe un libro 

Luciano Vecchi

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