Telefonata con un amico


Ti capisco, ti capisco caro amico. Le feste talvolta hanno il potere di scoprire meglio il mondo che ci circonda. Ti ho appena sentito al telefono ma la linea è poi caduta e poi… più niente. Ho avvertito la tua tristezza, preoccupazione, delusione… In quel momento avrei voluto trovare le parole giuste per farti tornare almeno il sorriso… Stavolta non mi è riuscito…. Mi dispiace, si vede che anche io sto coi miei pensieri. Poi però, ho ripensato alle tue parole: mi hai raccontato di quello che ti saresti aspettato da un amico, quasi un fratello per te… Invece nulla è andato come pensavi. Mi hai parlato delle tue amicizie abituali, che pur sapendo di come te la passi, non si sono preoccupate di farti una telefonata di auguri. D’altronde tu non hai il super green pass e non potevi andare con loro al ristorante sul molo. Quindi, che pretendevi che avessero rinunciato al pranzo di Natale per te? Ma forse loro non si sono neanche domandati perché tu non hai il green pass o perché ti senti solo, triste, avvilito, stanco dell’ipocrisia che ti circonda… Devi farti forza, andare avanti, tu non hai bisogno di stare nel branco… Il branco è per chi da solo non è nessuno. Se ti conoscessero come ti conosco io, anche se ci frequentiamo poco perché tu abiti al Nord ed io al Centro, non ti avrebbero mai lasciato solo in un giorno così importante come il Santo Natale… Ma l’ipocrisia è un sentimento maligno da debellare. Ecco, allora, cosa dovresti fare in questi frangenti… Ricambia il rispetto con il rispetto, affronta con saggezza le provocazioni... e regala all'ipocrisia la tua indifferenza.

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