L'adorazione del Maligno non conosce ostacoli

L'adorazione del Maligno non conosce ostacoli. Qui in Italia, negli anni passati, si è già visto il fantasmagorico esercizio della consacrazione satanica del San Gottardo, nel rituale mondialista che ha fotografato la vera anima dell'èlite occulta.

Nel 2019 abbiamo avuto Moloch, la divinità luciferina, come gradito ospite al Colosseo, dove furono uccisi molti martiri cristiani e nell'aprile scorso, apparso misteriosamente in pieno centro a Milano. un caprone gigante, alto 14 metri e largo 12. Oltre ciò, un paio di mesi fa, la scultura della Madonna sa Santa Teresa di Gallura che sembra una vagina.

Ma abbiamo avuto anche l'inaugurazione a Cinecitta del parco per i bambini con Moloch sopra KuKulKan, la divinità atzeca cui facevano i sacrifici squartando la gente tirandogli via il cuore.


Ed ora, dulcis in fundo, in viaggio da Parigi arriva al Quirinale per una mostra durante l'equinozio di autunno (22 - 23 settembre) la "Porta dell'Inferno" una scultura "incompiuta" di Rodin, commissionatagli nel 1880 e sul quale lo scultore lavorò per quasi quarant'anni, fino alla morte. 

Un camion imponente, una gru vertiginosa, una squadra di operai, uno staff di tecnici a coordinare le operazioni. Un cantiere che non è passato inosservato, dalle prime ore del mattino. L'opera è un capolavoro assoluto dello scultore francese François-Auguste-René Rodin. Notizia non da poco, visto che la struttura è alta ben sette metri. Prestito prestigioso per la Capitale, che impreziosisce la grande mostra-evento "Inferno" prossima ad inaugurare alle Scuderie del Quirinale dal 15 ottobre, e che rientra negli eventi celebrativi per i 700 anni dalla morte del sommo poeta Dante Alighieri, sotto l'egida del Ministero della Cultura. 


Immagini: www.lafedequotidiana.it - www.artribune.com - upload.wikimedia.org



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