MODI DI DIRE

- passare sotto le forche caudine

Subire una grave umiliazione, dover sottostare a una pesante imposizione. Come i soldati di due legioni romane sconfitte dai Sanniti presso Caudio (l’odierna Montesarchio, fra Benevento e Capua) nel 321 a.C., che furono costretti a passare chini, in segno di sottomissione, sotto il giogo, cioè sotto due lance infisse in terra e sovrastate da una terza disposta orizzontalmente.

- darsi agli ozi di Capua
La leggenda vuole che, dopo la grande vittoria di Canne sui Romani, nell’anno 216 a.C., Annibale abbia svernato con il suo esercito a Capua, allora la città più lussuriosa e corrotta d’Italia, e che quel soggiorno sia stato causa non ultima della sua rovina. Da ciò l’espressione “darsi agli ozi di Capua”: compromettere con l’inattività ele mollezze la riuscita di un’impresa.
- Cavaliere senza macchia e senza paura
Era l’appellativo di Baiardo (Pierre Terrail de Bayard, 1473 – 1524 ), incarnazione dei piu nobili ideali di cavalleria, copertosi di gloria soprattutto in Italia, al servizio di Luigi XII e di Francesco I di Francia, tanto che il suo nome, e l’appellativo, sono passati in proverbio per definire l’idealista coraggioso e generoso. Talvolta l’espressione si usa in senso ironico.
- esercito di Franceschiello
Si dice, ironicamente, di una organizzazione militare o d’altro genere, che suscita compatimento e ilarità per la sua inefficienza. Tale era la fama, costruita attraverso decine di aneddoti, attribuita all’esercito di Francesco II di Borbone (1863-1894), soprannominato “Franceschiello”, ultimo re delle Due Sicilie prima dell’unificazione.

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