Marx: voglio una vita sregolata, di quelle vite fatte così...

Quanto segue è in parte tratto da un vecchio articolo di Edgarda Ferri che io pubblico volentieri, poiché ne esce fuori un ritratto piuttosto inedito di Karl Marx, svelato dalla donna della sua vita.

Lei è bella, intelligente, raffinata. Lui è passionale, egoista, ribelle. Per seguirlo la baronessina Von Westphalen accetterà qualunque sacrificio: la miseria, l'esilio, i continui tradimenti. Perfino il figlio che Marx avrà da una cameriera. Ne esce fuori il ritratto di un Karl Mark inimmaginabile e di una Jenny paziente e più rivoluzionaria di lui.

La più bella e corteggiata ragazza di Treviri, una città della Germania sud-occidentale, situata nella regione vinicola della Mosella, vicino al confine con il Lussemburgo. "Una bruna altera dagli occhi verdi, ovale perfetto, carnagione di tuberosa. Una personalità vivace, non priva di mordente, caustica." E poi elegante, raffinata, colta. Così la scrittrice Francoise Giroud racconta la baronessina Jenny won Westphalen in una  biografia di qualche decennio fa: Jenny Marx o la moglie del diavolo.

La baronessina ha appena 18 anni quando saluta il suo amico d'infanzia e vicino di casa Karl Marx che parte per  studiare a Berlino. Il futuro autore del testo chiave del marxismo ha quattro anni meno di Jenny, quanti ne ha il fratello di lei Edgar, e quando torna a Treviri per le vacanze si accorge sempre di più di aver giocato a nascondino e palle di neve con una creatura affascinante di cui, sono parole sue, s'innamora "dalla testa ai piedi".

I loro genitori si conoscono e sono buoni amici fra loro. Il padre di Jenny è consigliere di Stato, il padre di Karl é avvocato. Sono più che benestanti  e fanno parte di un circolo esclusivo che permette loro di intrecciare relazioni di un certo prestigio, frequentano la buona società e hanno modo di mettere bene in mostra i loro figli. Sono colti e molto interessati alla cultura francese di stampo illuminista, ne parteggiano per il re di Prussia, loro sovrano, ma lo tollerano per poter vivere. Sono, infatti, dei buoni, saggi, intelligenti borghesi. Il padre di Jenny conduce i suoi figli e i ragazzi Marx a fare lunghe passeggiate istruttive, ed è da lui che Karl sente per la prima volta parlare della società, il cui compito sarebbe, mentre non lo è, quello di assicurare a ogni cittadino un lavoro minimo di risorse, anche a costo di limitare il diritto alla proprietà privata: mentre i parassiti, chi non lavora, vanno puniti.

Karl ha la fortuna di lavorare per il consigliere von Westphalen, che lo preferisce al figlio Edgar. Karl lo ricambia con un'ammirazione sconfinata. E' un ragazzo alto e magro, arrogante e spavaldo, distratto nel vestire, snob, con occhi e capelli neri. C'è chi lo trova brutto e chi lo trova molto attraente. Non vuole fare l'avvocato come suo padre, allora
cambia facoltà e si iscrive a filosofia. Jenny s'innamora subito di lui, gli scrive lettere ardenti, lo chiama "cuoricino mio", é gelosa e ansiosa.

Per sette anni la loro storia d'amore va avanti di nascosto. Lei teme che Karl, non avendo un lavoro e una laurea, sia impresentabile agli occhi della famiglia.  S'incontrano per la prima volta da soli in un albergo di Bonn. Lui ha ventitrè anni, lei ventisette e non ignora i rischi che la sua storia "proibita" può creare. Due anni dopo si sposano, il 19 giugno del 1843. Le famiglie ne sono al corrente ma senza eccessivo entusiasmo. Ma Karl presto mostra, nascostamente (sul vaporetto ), il suo debole per le donne, dove sui vaporetti accade d'incontrarne. " Questo tipo di vagabondaggio te lo farò proibire nel nostro atto di matrimonio, e ogni infrazione sarà veramente punita. Farò specificare ogni cosa, fisserò delle multe e creerò un codice penale matrimoniale. Ti farò vedere!".

Quasi contemporaneamente i loro due padri muoiono e per Karl, avendo una madre molto ricca che lo detesta, inizia l'interminabile periodo della povertà. Si laurea, ma non intende lavorare, illudendosi di vivere scrivendo articoli "anticristiani" in cui si parla di rivoluzione pur sapendo che la Germania sta difendendosi duramente contro qualsiasi movimento che metta a repentaglio la sua stabilità. C'è nell'aria un odore acre di rivoluzione e Karl la respira e addirittura con i suoi scritti e pensieri ne produce di nuova. Con l'anticipo dell'eredità paterna va a Colonia, dove apre un giornale. Jenny gli scrive: "Mio cocchino, sono felice che tu sia lieto, che la mia lettera ti abbia rallegrato, che tu languisca lontano da me, che tu alloggia in camere confortevoli, che tu beva champagne, che a Colonia ci siano dei Club Hegel, insomma che tu sia il mio, il mio amore dorato, il mio caro...". Ma quando lui le manda gli editoriali rivoluzionari che pubblica, subito lo rimprovera: "Mio caro, adesso ti immischi anche di faccende politiche. Questa sì che è un'attività rischiosa. Caro Karl, ricordati soltanto che a casa hai una donna che ti ama, che spera, che soffre, che dipende completamente dal tuo destino". E' una donna appassionata, ma anche pericolosamente depressa e possessiva, se arriva a scrivere, dopo aver pensato come sarebbe andata se lui avesse perso la mano destra in un duello: "Vedi, mio cuoricino, ho pensato che in questo modo potrei esserti indispensabile. Mi vorresti vicino e mi ameresti sempre. Potrei anche scrivere i tuoi bellissimi, meravigliosi pensieri, in modo tale da rendermi utile a qualcosa...".

Nel libro della scrittrice Francoise Giroud "incentrato su Jenny in quanto figura femminile", la quale è stata ministro per la "condizione femminile" sotto il governo Giscard d'Estaing, ci sono lettere (le poche rimaste dopo il falò che ne fece la figlia supestite Laura), testimonianze e descrizione di Jenny attraverso le persone che la conobbero. Ne esce il ritratto di una donna intelligente, innamorata, che adora il marito  e, per seguirlo, diventa a sua volta una rivoluzionaria convinta.

Per la Giroud la vera rivoluzionaria è Jenny che esce dalla sua casa borghese, si adatta alla vita sregolata di Karl, al freddo... Paziente, capace di accettare le miserie, le avversità, gli innumerevoli traslochi ed esili, le sette gravidanze, la fame, le malattie di Karl, le sue infedeltà, gli amici che non gli piacciono. Capace fino all'ultimo di pensare a lui, di non farlo preoccupare, non volendo fargli credere di essere moribonda ("Karl, le mie forze si sono spezzate...". Sono le sue ultime parole. 

Karl ama moltissimo la bella vita e lo scialo, quando non ha soldi, o casa, vive come un barbone senza badare ai vestiti e alla pulizia. Sembra che durante la sua vita la sua vera preoccupazione non fu la politica e la rivoluzione comunista, in cui tuttavia credeva fermamente, ma la ricerca del denaro.

Soltanto attorno ai 45 anni Karl ottiene un contratto come notista politico per il New York Tribune. Fino ad allora vivrà di prestiti, di sottoscrizioni, di piccole eredità, di denaro letteralmente estorto ad amici anche col ricatto della commozione ("sennò i miei bambini muoiono di fame... sarò costretto alla mendicità...")... Il denaro gli occorre per fondare riviste dove potrà scrivere ciò che altrove è vietato. Ma anche per condurre una vita bella, allegra e lussuosa, non appena gli è permesso. Della vita, lui che predica che la proprietà è un furto, ha un concetto borghese: bei vestiti, belle cene, belle donne, dentro bellissime case e con tutti i comfort.

Il bisogno di denaro gli fa pronunciare parole tremende. "se quel cane crepasse", dice di un parente anziano e ricco, dal quale si aspetta un'eredità. Non lesina cattiverie neanche per sua madre che gli invia una pensione ogni mese, che però non decide mai a morire.

In questa vita sconclusionata, sempre in viaggio in cerca di un luogo da vivere, dove spesso Marx non ha neppure il denaro per spedire un articolo ed è costretto a chiedere soldi persino al medico di famiglia, che già la cura gratis... ha un posto importantissimo lo splendido e probabilmente enorme servizio di argenteria: unica eredità di valore della baronessina Von Westphalen. Vendendolo un pezzo alla volta ha permesso loro di sopravvivere nei momenti di assoluta miseria.

Ma fra Jenny e Karl si muove inquietante la figura di Friedrich Engels. Quasi coetanei, i due uomini s'incontrano presto, a Parigi, dove  Engels arriva apposta per conoscere il tedesco Marx, che ammira appassionatamente. Engels è già un economista e politico di notevoli capacità, è ricco e a Jenny, d'istinto, non piace. Ma tra Karl ed Engels nasce immediatamente la complicità e l'amicizia. Insieme vanno a bere, a cercare donne nei bordelli, a tirar mattina nelle osterie. Si scrivono continuamente, certo scambiandosi opinioni sulla politica. Ma la loro felicità di stare insieme è quasi sospetta. Anche perchè Marx firmerà lo Storico "Manifesto del partito comunista", usando le idee di Engels. E' di Engels il motto universalmente noto: "Proletari di tutto il mondo unitevi". Persino la collaborazione con il New York Tribune nasce usando in maniera spregiudicata la collaborazione di Engels. Il giornale americano chiede a Marx gli articoli in inglese, lingua che lui non conosce bene, anche se vive a Londra da molto tempo. Così Marx scrive all'amico: "Se ti è possibile farmi avere per venerdì mattina un articolo redatto in inglese sulla situazione tedesca, sarebbe un ottimo inizio".

Dei 321 articoli pubblicati con la firma di Marx, Engels ne scriverà 109. Poi, una volta imparato bene l'inglese Marx va avanti da solo e non cercherà più l'aiuto del generosissimo amico che gli invierà denaro anche senza bisogno di richiesta, e quando riceverà una buona eredità paterna, fisserà ai Marx addirittura una pensione. Un affetto cieco e totale? Non del tutto poiché c'è una frase pronunciata e scritta da Engels dopo la morte di Marx, a proposito della figlia Laura, inconsolabile: "Sta tentando di fare del padre un idolo. Ma non lo è".

Una catena insondabilmente ambigua unisce tutti i personaggi principali di questa storia: ed è fra i Marx ed Engels che s'innesta Helene Delmuth, chiamata Lenchen, la quale è una cameriera che la madre manda alla signora Marx, per la terza volta incinta, e sempre molto depressa o malata.  Lenchen è bionda, giovane, gentile. Si occupa della casa  e della cucina, e ha un rapporto ottimale con Jenny. La sera gioca a scacchi con Marx, rimproverandolo per le patacche che si fa sui vestiti e per il modo sconcio di russare dormendo sul divano senza neppure togliersi le scarpe.  Un sera, mentre Jenny è dalla madre, Lenchen  rimane incinta. Vergognosa, tutta lacrime , senza dire una parola la giovane cameriera sparisce fino a parto avvenuto. Avrà un maschio che chiamerà Frederich Delmuth.

Jenny sarebbe morta di cancro nel 1881, mentre il marito che l'aveva tante volte tradita e ferita mise un lutto strettissimo e la seguì due anni dopo, sopraffatto dalla malinconia e dal dolore. Chi lo accudì devotamente fino alla fine fu ancora l'antica cameriera e amante Lenchen. Jenny, Karl e Lenchen sono sepolti insieme nel cimitero di Highgate a Londra.


Tratto liberamente da un articolo di Edgarda Ferri

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