Il lauto pasto del buco nero
L'universo è uno scrigno inesauribile di misteri e sorprese infinite
Dieci anni fa gli astronomi hanno rilevato un massiccio afflusso di energia da una galassia lontana, che di solito significa un evento di supernova: la morte di una stella.
La galassia in questione in realtà sono due galassie in collisione, quindi la regione nota come Arp 299 è ricca di supernove. Tuttavia nell'ultimo decennio il segnale è cambiato inaspettatamente e gli scienziati ritengono che questo sia il risultato non di una supernova, ma di una stella che viene inghiottita da un buco nero.
L'immensa potenza della gravità di un buco nero supermassiccio ha preso una stella, l'ha strappata a brandelli e poi l'ha mangiata.
I ricercatori, un team composto da 36 scienziati, osservando la galassia attraverso radiotelescopi e telescopi a infrarossi, sono rimasti più che sorpresi quando hanno colto il buco nero supermassiccio in flagrante.
Il buco nero, posizionato tra le galassie in collisione, dista più di 150 milioni di anni luce ed è 20 milioni di volte più grande del sole. La stella con il quale il buco nero si alimenta é più del doppio della massa del sole, dicono gli scienziati.
Il sorprendente evento è apparso nel cielo per essere rilevato dal William Herschel Telescope nelle Isole Canarie. Era luminoso su gran parte dello spettro elettromagnetico, che è quello che ti aspetteresti da una supernova. Il segnale alla fine è cambiato in modo tale che gli scienziati si sono chiesti se si trattasse di qualcosa di più di una semplice supernova.
Questa è la prima volta che gli scienziati hanno assistito a questi tipo di eventi astronomici.
"Mai prima d'ora siamo stati in grado di osservare direttamente la formazione e l'evoluzione di un getto da uno degli eventi", ha dichiarato Miguel Perez-Torres dell' Astrophysical Institute of Andalusia in Granada, Spagna, riferendosi ai getti di materiale che sputano fuori dalla stella alla velocità della luce.
I buchi neri supermassicci, con una forza di attrazione gravitazionale così forte a cui la luce non può sfuggire, sono presenti nella maggior parte delle galassie. Ma la recente scoperta aiuterà gli scienziati a comprendere che cosa succede esattamente nei buchi neri e il tipo di ambiente presente quando galassie nascono per la prima volta.
" Cercando questi eventi con i radiotelescopi e gli infrarossi, siamo in grado di scoprirne molti altri (jet stream) e imparare da loro", ha detto lo scienziato Seppo Mattila, della University of Turku in Finlandia
Immagine: www.forbes.com - www.bbc.co.uk
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