La belle princesse, ritrovato un inedito ritratto del grande Leonardo

Sono migliaia i disegni lasciati nella collezione di Leonardo quando è morto, e i disegni anatomici si sono distinti essere come la parte più notevole del suo indiscusso genio. Ma anche altri disegni, bozze, sculture, che vengono talvolta trovati nei punti più svariati del mondo sembrano essere in gran numero e non si finisce mai di stupirsi quando qualcuno di essi sbuca fuori magari da qualche mercatino rionale o meglio ancora da qualche vecchio museo della vecchia Europa o da un negozio d'arte di New York.

Per ultimo, è stato scoperto il ritratto di Bianca Sforza, "la belle princesse", figlia illegittima del duca Ludovico Sforza morta prematuramente a 13 anni. Ne è certo Carlo Pedretti,uno dei maggiori studiosi del grande maestro.  

Il ritratto, eseguito a matita, era stato acquistato da Peter Silverman come "il ritratto di sconosciuta" e catalogato come "anonimo tedesco del XIX secolo". Per Peter Silverman, un collezionista canadese che vive a Parigi, non vi è alcun modo per perdere la stagione di vendita. Il ritratto di una giovane donna di profilo attirò la sua attenzione. Accadde a New York il 30 gennaio 1998.

Il canadese è un cacciatore del grande gioco. Ha già registrato tre dipinti mal catalogati di Raffaello e Van Dyck venduti come l'opera di un artista anonimo del XVI secolo. Ma il giorno della vendita, è riluttante ad andare oltre il prezzo limite che è fissato, e il pezzo gli sfugge.

Nove anni dopo, ancora a New York, ha trovato sul tavolo di un famoso mercante di vecchi disegni
il ritratto di una giovane donna in una trama fitta treccia, che sembra fatta di carne e sangue. Questa volta non esita. Di ritorno a Parigi, ha cercato consulenza di esperti. Vari esperti assicurano che egli tiene un pezzo importante. Il lavoro di un maestro, forse anche il master. Se si è scoperto che il disegno è di mano, non sarebbe una questione di migliaia, ma milioni di dollari. Ma con l'illustre toscano, la polemica è assicurata. Non appena il suo nome viene pronunciato, si muovono in ogni dove esperti d'arte e manigoldi pronti a passare alle maniere illegali pur di possedere l'opera del grande genio.

Fin dall'inizio, l'istituzione dell'arte vista nel ritratto, la cui esistenza non è mai menzionato, non da nessuna traccia del geniale  maestro. Solo Martin Kemp, professore emerito presso l'Università di Oxford, la pensa diversamente. Resta da dimostrare scientificamente.

Questo è un disegno per tre gessetti e inchiostro, fatto su pergamena, di estrema delicatezza. Christie lo presenta come un anonimo tedesco diciannovesimo secolo, ma Silverman non la pensa così.

A rincuorarlo è l'autore della perizia Pascal Cotte che del ritratto dice: "A colpirmi è stata la coiffure, il taglio delle maniche dell'abito, le similitudini con 'La Dama con l'ermellino' erano sorprendenti: lo stesso profilo, la stessa dolcezza nello sguardo".

La conferma che si trattava proprio della principessa Bianca Sforza, viene da un vecchio codice del Rinascimento, conservato a Varsavia. "In una delle quattro 'Sforziades', dedicate al duca di Milano, mecenate e protettore di Leonardo da Vinci, mancava una pagina - spiega Cotte- inserendo il ritratto nel libro tutto coincideva, persino i buchi nella rilegatura".                     

A dare il verdetto finale Cristina Geddo di Rovigo, esperta internazionale di Leonardo:  "Il ritratto è del grande maestro, la  coiffure è tipica delle dame di corte della fine del XV secolo,l'abito di manifatture lombarde, ma la delicatezza  del volto è fiorentina".  

Immagini: teleobs.nouvelobs.com -  upload.wikimedia.org/wikipedia


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