Amazzonia: trovato un fungo che mangia la plastica

Sembrava che per il poliuterano non ci dovesse essere nulla che potesse interagire attraverso i normali processi della terra. ... fino a che, nella foresta dell'Amazzonia, è spuntato il fungo giusto per risolvere forse un problema che assilla l'umanità.

L'Amazzonia ospita più specie di quasi qualsiasi altro luogo sul pianeta. Uno dei suoi funghi, portato a casa da un gruppo di studenti di biochimica molecolare dell'università di Yale, in gita in Amazzonia, nella giungla dell'Ecuador, per raccogliere campioni da studiare al laboratorio del campus, in New Haven nel Connecticut, ha portato alla scoperta di un fungo dal vorace appetito, per ora localizzato solo nella mitica foresta, che è in grado di mangiare la plastica.

La missione era quella di permettere "agli studenti di sperimentare il processo di indagine scientifica in modo completo e creativo".

E così è stato.

Difatti, questo particolare tipo di fungo, Pestalotiopsis microspora, riesce a degradare il poliuretano, un materiale molto presente in tanti oggetti d'uso quotidiani, come vestiti, frigoriferi, materassi, tubi da giardino, scarpe, sedili di camion...  che una volta entrati nel flusso di rifiuti, persistono per generazioni. Chiunque viva oggi è assicurato che i loro vecchi tubi da giardino saranno ancora qui a salutare i suoi pronipoti. A meno che non ci sia qualcosa che mangia questi materiali.

Questo rende il fungo il candidato ideale per progetti di biorisanamento che potrebbe finalmente fornire un'alternativa al solo seppellire la plastica e sperando per il meglio

Dopo aver isolato il miglior 'mangiatore', i ricercatori hanno dimostrato che è in grado di sopravvivere con una dieta a base di sola plastica perfino in condizioni anaerobiche, le stesse condizioni trovate nel fondo delle discariche. Sono anche riusciti ad isolare l'enzima che il fungo usa per rompere i legami chimici più forti nel materiale. Questo rende il fungo il candidato ideale per progetti di biorisanamento che potrebbe finalmente fornire un'alternativa proprio al seppellimento della plastica... e sperando per il meglio.

Immagine: gawkerassets.com


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