Virgin Atlantic, un'altra sfida ai limiti del possibile
Dallo spazio alle profondità marine, andando ad esplorare la temibile Fossa delle Marianne nell'Oceano Pacifico, a circa 7 miglia sotto la superficie del mare, nel punto più profondo del pianeta, laddove il suo compianto amico Steve Fossett, morto in seguito ad un misterioso incidente col suo aereo che si è andato a schiantare sulle montagne vicino a Mammoth, in California, aveva intenzione di andare.
A tentare questa impresa ai confini del possibile, il primo tentativo in assoluto, sarà il miliardario britannico Sir Richard Branson col suo Virgin Oceanic, uno speciale sottomarino che vola attraverso l'acqua, con ali "DeepFlight Challenger", che utilizza fibre di carbonio per resistere alla pressione, costruito dalla Hawkes Technologies Ocean Point di Richmond, in California.
Lo stesso Branson, fondatore come si sa della Virgin Atlantic, e specializzato nel far costruire i suoi veicoli futuristici con materiali sofisticatissimi e tecnologie avveniristiche, seguirà molto da vicino, stando proprio dietro i controlli del DeepFlight Challenger, l'immersione alla Fossa delle Marianne, che, secondo alcune rilevazioni effettuate da una piattaforma sottomarina, nel Challenger Deep, un canyon che si snoda a 10.900 metri di profondità, pare nascondersi uno dei segreti più importanti per comprendere il futuro del clima della Terra.
Il Challenger DeepFlight è stato progettato per crociere fino a 3 nodi ed ha una capacità di immersione di 350 piedi al minuto. L'immersione nella fossa delle Marianne, che dovrebbe avvenire entro la fine dell'anno, dovrebbe impiegare circa cinque ore.
Immagini: www.virgin.com - www.washingtonpost.com
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