Un po' di astrologia

Secondo gli antichi astrologi i pianeti erano il modello celeste e perfetto dei principi che regolano la vita umana.

Il Sole, simbolo di tutto ciò che è fisso e stabile, caldo e attivo, venne a rappresentare il principio maschile, e la Luna, simbolo della notte che ogni mattina partorisce il Sole, origine dei ritmi della fecondità, assunse il valore di principio femminile.

Sole e Luna, in questa interpretazione simbolica, divennero il fulcro di una catena di analogie che si ritrovano nell'esoterismo orientale, dove il principio solare è identificato nel polo YANG, quello lunare nel polo YIN.

Accanto al Sole e alla Luna si creò una gerarchia di divinità minori identificate con gli altri pianeti, cui si attribuirono virtù specifiche e funzioni particolari, nella convinzione che i moti astrologici influenzassero la vita degli individui e della collettività. E a ogni segno dello Zodiaco fu assegnato un pianeta, in base alla maggiore o minore compatibilità tra le funzioni simboleggiate dal pianeta e le caratteristiche del segno.

I segni astrologici sono 12, come i mesi dell'anno e le case zodiacali. Mancano all'appello 2 pianeti, X e Y, per completare il cerchio di 12. Completano il quadro le Tribù di Israele ed il numero degli apostoli di Gesù, così come ricordato dalla tradizione cristiana. In realtà, non è un caso che ci siano 12 patriarchi, 12 tribù di Israele e 12 discepoli, essendo 12 il numero dei segni astrologici, come anche come le 12 “case” attraverso cui il sole passa ogni giorno e le 12 ore del giorno e della notte. Veramente, come le 12 fatiche di Ercole, i 12 “aiutanti” di Horus, e i 12 “generali” di Ahura-Mazda, i 12 “discepoli” di Gesù sono simbolici per i segni dello zodiaco e non raffigurano alcuna figura letterale che recitò il dramma sulla terra il 30 circa dell’E.C.. I dodici discepoli sono così i “bibliotecari del sole, gli scribi del tesoro"


Il numero dei dodici apostoli, che formarono il seguito di Gesù durante la sua missione, è quella dei segni, e dei geni secondari, gli dei tutelari dei segni Zodiacali attraverso i quali il sole passa nella sua rivoluzione annuale. È quella dei dodici dei Romani, ciascuno dei quali presiedeva su un mese. I Greci, gli Egizi, i Persiani, ciascuno ebbe i propri 12 dei, come i Cristiani seguaci di Mitra ebbero il propri dodici apostoli. Il capo dei dodici Geni della rivoluzione annuale avevano la barca e le chiavi del tempo, lo stesso che il capo delle divinità secondarie dei Romani o Giano, da cui è modellato S. Pietro,

Bar-Jona, con la sua barca e le chiavi.

I pianeti più lenti sono così lontani che le loro corrispondenze non hanno immediato riflesso sulla vita individuale: possono semmai imprimere caratteristiche comuni ad una generazione (ad esempio, la rivolta giovanile sul finire degli anni '60, con il transito di Plutone, il pianeta più distante, nel segno della Vergine, caratterizzando un periodo storico all'insegna della protesta giovanile, polemizzando con i detentori del mondo...), o a un'epoca storica. Parliamo di Urano, Nettuno e Plutone. Nel corso dei secoli l'astrologia fu praticata da grandi studiosi, quali Tolomeo, San Tommaso, Copernico, Leonardo da Vinci, che la rappresentò, anche nelle celeberrima "Ultima cena", impersonati nei i dodici Apostoli, volendo così riprodurre "la cosmologia del mondo in dodici figure", come egli stesso affermava. Lo studioso di astrologia Sementowsky Kurilo già ipotizzò che Leonardo da Vinci abbia voluto raffigurare nel suo Cenacolo ciascuno dei dodici apostoli in perfetta corrispondenza con i segni e con i pianeti fino ad allora conosciuti.

Lo sapevate che gli apostoli dipinti nella "Cena" di Leonardo da Vinci hanno analogia coi segni zodiacali.*? Difatti, escludendo Gesù che si trova al centro, da sinistra a destra si susseguono nel seguente ordine: Bartolomeo (pesci), Giacobbe G. (acquario), Andrea (capricorno), Pietro (sagittario), Giuda (scorpione), Giovanni (bilancia), Tommaso (vergine), Giacobbe V. (leone), Filippo (cancro), Matteo (gemelli), Taddeo (toro), Simeone (ariete).

Anche nella medicina l'astrologia è presa in visione. Lo sostenne Ippocrate 2500 anni fa, dicendo che "un medico che non abbia nozioni di astrologia non ha diritto di chiamarsi medico"; ed è la verità in cui credeva, nel '500, il grande Paracelso, il quale, convinto che il cosmo è lo specchio dell'uomo e l'uomo è lo specchio del cosmo, si valeva delle segnalazioni astrologiche per le diagnosi e per la scelta delle terapie.

In tempi recenti, la corrispondenza tra i cammini delle stelle ed i cammini della storia umana ha ispirato all'astrologo Andrè Barbault una sorprendente teoria: sorprendente innanzitutto per il suo riscontro con la realtà. Lo studioso constatò che le grandi concentrazioni planetarie (la concentrazione dei pianeti lenti in un unico punto dell'eclittica) corrispondono a periodi di crisi della società, mentre la distribuzione armonica dei pianeti attorno al Sole, ha il suo "riflesso" in fasi particolarmente costruttive e feconde della storia umana; in altri termini, il ritmo della congiunzione e dell'allontanamento reciproco di pianeti scandisce i tempi lunghi della storia.

Ancora oggi, sebbene il fiorire e l'affermarsi della tecnologia, soprattutto quella spaziale (che ne ha messo in discussione le sue fondamenta anche le rigide teorie della chiesa), l'abbia un poco offuscata, in varie parti del mondo l'astrologia viene seguita lo stesso, magari in forma meno oracolare, diventando, con l'avvento d'Internet, una sorta di nuova professione, nel quale ci si occupa di astrologia finanziaria, astrologia mondiale, immobiliare...

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