Quando l'ingegno non manca


Due cinquantenni di Novara, amici sin dal tempo delle elementari, hanno in pratica messo in funzione il loro ingegno per realizzare un catamarano, o meglio un pedalò fotovoltaico, costruito con materiale riciclato.

La loro opera d'ingegno, chissà può essere uno stimolo per coloro, che come gli amici di Novara, hanno voglia di mettersi a fare qualcosa di concreto e... divertente.

Tra breve finirà l'inverno, la primavera volerà via in fretta ed eccoci in piena estate... il tempo per divertirsi a costruire imbarcazioni "ecologiche" c'è e avanza per chi, magari, parte già attrezzato (officina, qualche materiale, idee chiare...)

Quanti di voi riuscirebbero a farlo?

Eccovi dunque, dal sito Il professor Echos, l'intervista fatta al costruttore di una imbarcazione fotovoltaica che parteciperà alla Lago Maggiore Solar Challenge, la prossima estate:

Qui di seguito, da ecowiki.it/ un estratto dell'intervista

L’anno scorso l’idea era quella di rifare il viaggio del 2005 (Venezia) non più con un gommone a motore, ma con una imbarcazione mossa a energia elettrica e pedali… sono ricominciati gli sfottò, soprattutto quando hanno visto come procedevamo per la costruzione… ma un paio di amici ci hanno aiutato volentieri, e abbiamo realizzato quell’imbarcazione che Lei carinamente ha definito simpatica.

Molto, molto simpatica, si vede che c’è dell’ingegno dietro! Come l’avete costruita?

E’ in pratica un catamarano, formato da due scafi, uniti da intelaiatura di alluminio, con pianale di compensato marino. Gli scafi sono stati realizzati con materiale riciclato (cosa che riteniamo importantissima!) : abbiamo utilizzato 20 bocce di plastica da 18 litri, di quelle che si usano negli uffici per avere l’acqua potabile. Ognuno dei due scafi è realizzato immergendo 10 di queste bocce in schiuma di poliuretano espanso; gli scafi sono poi stati rivestiti di tessuto di vetro e pennellati di resina.

Il risultato è uno scafo (anzi due) di metri 4,60, compatto, molto leggero, rigido.
Abbiamo calcolato che la portata dell’imbarcazione sia oltre la tonnellata (ma non abbiamo fatto la prova…) ci abbiamo impiegato qualche mese, con diverse prove sul campo, anzi, sul lago!

Che cosa ne dicono i vostri amici o i bagnanti che vi vedono ai azione?

I bagnanti erano interessatissimi alle nostre manovre, infatti, una caratteristica della nostra barchetta è che è completamente smontabile, sta sul tetto di una auto, e, ovviamente, deve essere rimontata sul posto, suscitando appunto curiosità, commenti, domande… cui ci siamo sempre sottoposti volentieri.

Quanto tempo ci avete messo e quanto vi e’ costato?

I costi: un centinaio di euro per il poliuretano espanso, altrettanti per il tessuto di vetro e quasi altrettanti per la resina. L’alluminio dell’intelaiatura è tutto recuperato ( scarti di lavorazione di una azienda), il tavolato in compensato è costato sui 50 euro.
I pannelli sono il costo maggiore, siamo sui 900 euro, i motori elettrici li avevamo già.

Per la parte “pedali “, tutto riciclato! Vecchie biciclette recuperate dalle discariche, tagliate e saldate, trasmissione del movimento ottenuta tramite snodi di falciatrici a motore, anch’esse recuperate dalle discariche. Nessun furto, sia chiaro, ma commercio di materiale di recupero ( in tutto, 10 o 20 euro). Poi, per le viti, i bulloni, i dadi, e soprattutto le sedie, un’altra settantina di euro. (Ovviamente non si contano le ore di lavoro :)

Quanta energia produce il pannello e che velocità raggiunge la barca?

La potenza è sui 500 Watt, la velocità non l’abbiamo mai calcolata.

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