Angola (Louisiana), la prigione degli schiavi
La scena, che sarebbe stato lecito aspettarsi 150 anni fa, non è però un retaggio del passato, ma una scomoda verità attuale, che si ripete ogni giorno.
Su diversi terreni precedentemente occupati da piantagioni di schiavi, acquistate nei decenni successivi alla guerra civile, i prigionieri di Angola vengono pagati niente, appena 4 centesimi l'ora, adoperando lo stesso sistema di raccolta d'una volta.
Tuttavia, Angola, considerata una prigione innovativa e progressista, non è la sola. Il sedici per cento dei prigionieri della Louisiana sono costretti a svolgere il lavoro "in aziende agricole", così come lo sono il 17 per cento dei prigionieri del Texas e il 40 percento dei prigionieri dell'Arkansas, svela il 2002 Corrections Yearbook. l'Annuario 2002, compilato dal Criminal Justice Institute. Secondo il sito web Angola, la "massiccia riforma" ha trasformato il carcere in un ambiente "stabile, sicuro e costituzionale". Una miriade di nuovi programmi basati sulla Fede ad Angola ha ottenuto un gran numero di citazioni sui media, compreso il Washington Post e Christian Science Monitor.
Per leggere la storia intera (in inglese) cliccare qui
Commenti
Posta un commento
Sono ben accetti commenti seri, mentre verranno cancellati i commenti offensivi e boccacceschi.