In memoria di papa Giovanni Paolo II

Tre anni fa, alle 21 e 37 dopo una lunga sofferenza moriva Giovanni Paolo II, il grande pontefice della Chiesa romana che è riuscito a portare il Cristianesimo ovunque, nel mondo.

Con lui, si può dire è nato il Cristianesimo globalizzato, al quale la sua parola, detta in tono energico e risoluto, è riuscita a dare una ventata di freschezza e di passione in ogni angolo del pianeta.

Papa Benedetto XVI ha detto oggi di lui che "tra le tante qualità umane e soprannaturali, papa Wojtyla aveva anche quella di un’eccezionale sensibilità spirituale e umanistica" ed è senz'altro vero, visto la sua innata capacità di raccogliere fedeli attorno a sè e la grande malinconia che ha lasciato, andandosene...

Con lui, se n'è andata pure un pezzo della mia vita: ero poco più di un ragazzo quando è salito al soglio di Pietro e mi ritrovo oggi un signore maturo, che vive la vita per quello che vale, che crede, sogna, spera e forse s'illude che qualcosa può ancora cambiare, qualcosa che possa infondere i giusti valori, che ci liberi del superfluo, e ci induca a combattere per cause giuste e importanti.

Bisognerebbe lasciare alle spalle le stupide e fasulle beghe di condominio, ove le chiacchiere sono sempre tante e i fatti sempre meno.

Papa Giovanni Paolo II era una persona spartana, senza schemi, fuori da ogni involucro ingombrante: a lui riuscivano facili cose che ad altri erano impossibili, al quale però anelavano...

Se riuscissimo tutti ad essere veramente quello che siamo, senza inutili coreografie, potremmo aspirare a vivere una vita se non felice almeno dignitosa. Ma bisognerebbe tutti liberarci del superfluo, poichè soffoca la nostra persona: il superfluo sta alla persona come l'imballaggio sta al prodotto... un inutile involucro che appesantisce la nostra vita e la crescita dei nostri figli.

Non so donde questo ragionamento sia venuto, ma di certo me l'ha ispirato papa Wojtyla, al quale, dopo aver scritto una canzone in suo onore, dedico, ovviamente, questo post.

Luciano Vecchi

Immagine: i4.photobucket.com/

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