Meteorite in Perù: il punto della situazione
Sembra difatti che dopo la misteriosa vicenda, il nome di Carancas, località situata nel distretto di Desaguadero (Puno), abbia abbandonato per sempre l'anonimato. E se in un primo momento l'evento, che ha causato tra i residenti della comunità peruviana una misteriosa malattia, era stato accolto come un segnale malaugurante, adesso il fatto si sta trasformando esattamente all'opposto, perché le autorità locali stanno valutando le possibilità di trasformare il cratere, visitato dal corpo celeste, in una zona di attrattiva turistica.
Sulla vicenda, intanto, la Pravda insiste col dire che si è trattato dell'esplosione di un satellite spia statunitense, il KH-13, diretto in Iran, che sarebbe stato distrutto in orbita per mezzo di un calcolatore di un centro militare non identificato (americano), in quanto ritenuto difettoso nell'isotopo Pu238 usato come fonte di energia per i satelliti militari americani della nuova generazione. Perciò si è scelto di farlo precipitare in un luogo semideserto nei pressi del lago di Titicaca (Puno), il cui impatto ha causato il formarsi del cratere di 30 metri di diametro e sei di profondità e la radiazione del generatore di alimentazione ha provocato i disturbi fisici nella popolazione locale. E Pu238 può indurre l'acqua a bollire e ad emettere luce, e secondo quanto detto dai locali nei rapporti iniziali, il cratere stava emettendo luce.
Gli analisti russi pensano che sarebbe impossibile che un meteorite di dimensioni molto ridotte possa aver colpito la terra sprigionando tanta energia (pari a 1 kiloton), quanta ne sprigiona l'arma tattica nucleare; oltreciò, l'effetto sarebbe stato registrato dalle stazioni sismiche dell'intero mondo. D'altra parte, l'Istituto geofisico peruviano, ha informato che la scossa del presunto meteorite contro la terra ha prodotto un terremoto di magnitudo 1.5, equivalente ad un'esplosione di 4.9 tonnellate di dinamite.
D'altronde, il fatto che non siano state trovate tracce particolari di metalli, oggetti artificiali, residui di combustione... non fa che avvalorare l'ipotesi che l'impatto sia stato causato da un meteorite in una zona ricca di rocce e sedimenti vulcanici e la regione in cui si è formato il cratere è infatti di natura vulcanica e con forti concentrazioni di arsenico nel terreno e nelle acque superficiali. E l'arsenico delle falde acquifere è certamente di origine geologica.
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