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In ricordo di Badol che vendeva fazzoletti e accendini al semaforo...

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Il mio pensiero oggi corre a Badol o Badal, non so bene! Io l'ho sempre chiamato Badol e forse lui sorrideva perché il mio modo di pronunciare il suo nome lo trovava buffo... Non vederlo più al solito incrocio, bardato come se avesse dovuto fare un viaggio al Polo Nord a vendere fazzolettini, accendini, incensi, bandiere, specie quando giocava l'Italia ai mondiali e agli europei... mi fa male al cuore... Certo la sua, una vita più che disperata!  Era tornato in Bangladesh per rivedere la sua famiglia, anche se due figli maschi vivevano con lui in Italia, nel comune di Fiumicino, Roma. Mi aveva detto che sarebbe rimasto un anno per poi ritornare. Ma io ebbi il sospetto che lui sapeva bene che non sarebbe più tornato, poiché già da alcuni mesi era affetto da SLA , una terribile malattia degenerativa progressiva che lo stava pian piano uccidendo... Badol lo avevo conosciuto vent'anni prima, quando "gli affari" andavano meglio al primo incrocio che pres