Un salotto del ghiaccio a Dubai
Così, mentre all'aperto il caldo appiccicoso sfiora i 44 gradi, dentro... Ali Hamdan, nonostante due giacconi addosso, sta rabbrividendo dal freddo, mentre sorseggia un drink al bar, attorniato da tavoli e sedie fatte di ghiaccio.
Chillout è il primo salotto del ghiaccio del Medio Oriente, l'ultima impresa nel deserto di questo emirato del Golfo, costato 3 milioni di dollari, che si è trasformata in una bizzarra mania per uomini in abiti bianchi tradizionali, mogli avvolte in mantelli neri e adolescenti impazienti di sperimentare il loro primo botto di freddo (botta di vita)... A Chillout tutto è scolpito nel ghiaccio: le pareti, i tavoli e le sedie; tazze, vetri e piatti; arte sulle pareti, sculture che descrivono lo skyline di Dubai, tende di ghiaccio in rilievo, un lampadario a 7 bracci e il bar.
Così, mentre il mondo è percorso da forti inquietudini e il pianeta rischia di trasformarsi in una fornace, loro se la spassano indolentemente in luoghi dove l'edonismo impera. Loro sì che sanno come godersela la vita! Di certo, non hanno i problemi nostri, schiavi del petrolio come siamo e di tutta quanta l'energia che non abbiamo... Loro possono permettersi progetti edilizi ambiziosi, isole artificiali che riproducono il mondo, palazzi rotanti che producono energia elettrica come fossero pale eoliche, e poi pannelli solari e via dicendo... Tuttavia, anche se a Dubai tutto sembra realizzarsi in funzione dell'ecologico, l’impatto ambientale che deriva dai centinaia di alberghi che si susseguono lungo le strade invase da sabbia che ti entra in gola... potrebbe indurli almeno a risparmiare l'acqua, l'oro blu, quello vitale, di cui, certamente, non sono poi così ricchi. Ma questi miliardari petrolieri, si sa come sono! Adesso hanno la necessità d'imitare quelli che sono stati i fasti del nostro passato, quando per noi occidentali era ancora possibile risparmiare sulla spesa e, in Italia, potevamo permetterci di fare Roma, Milano e ritorno con 60 mila lire di benzina... Ma forse fanno bene loro, visto che vivono in quella parte del mondo dove i tamburi di guerra echeggiano sempre più forti...
Fonte articolo: il professor €chos.blogosfere
Immagine: (/Kamran Jebreili/The Associated Press)
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