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Guerra in Siria: inizia il cessate il fuoco tra Russia e Turchia

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L'accordo è stato firmato a Mosca ieri dal presidente russo Vladimir Putin e dal suo omologo turco, Recep Tayyip Erdogan. L'accordo a rriva dopo settimane di intensi combattimenti tra ribelli appoggiati dalla Turchia e forze siriane sostenute dalla Russia. Circa 60 soldati turchi sono stati uccisi durante un'offensiva del governo siriano su Idlib, l'ultima area del paese detenuta dalle forze antigovernative. I combattimenti hanno portato a una crisi umanitaria nella provincia e hanno suscitato il timore di un conflitto militare diretto tra Russia e Turchia, membro della NATO. Più di 142.000 richiedenti asilo hanno lasciato la Turchia per la Grecia, ha detto oggi il ministro degli interni del paese. Il  gruppo di monitoraggio  Observatory for Human Rights,  ha affermato che una relativa calma è scesa sulla regione. Oggi, il presidente della Turchia ha dichiarato che gli obiettivi del paese in Siria erano facilitare un processo politico in linea con le risoluzi

Cosa sta succedendo nella martoriata Siria ?

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UPDATE 4 marzo Due soldati turchi uccisi in Siria alla vigilia della riunione chiave di Mosca La Turchia reagisce all'attacco delle forze governative a Idlib mentre gli scontri continuano il giorno prima dei colloqui di Erdogan-Putin. Il ministero della difesa turco afferma che due dei suoi soldati sono stati uccisi nel nord-ovest della Siria in un attacco da parte delle forze governative siriane, mentre i combattimenti nella provincia di Idlib nel paese dilaniato dalla guerra continuano alla vigilia dei tanto attesi colloqui tra i presidenti di Turchia e Russia. ------------------------------------ L'esercito turco ha abbattuto due aerei da combattimento del governo siriano sul nord-ovest di Idlib, ore dopo che le forze fedeli al presidente siriano Bashar al-Assad hanno abbattuto un drone turco nella regione. La Russia afferma di non poter garantire la sicurezza degli aerei turchi che sorvolano la Siria mentre crescono i combattimenti tra i due vicin

Summit sul clima di Parigi e Giubileo a Roma: due appuntamenti da brivido

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Le prossime due settimane saranno giorni cruciali per il vecchio continente. In una Parigi provata e sotto attacco da parte degli islamici radicali del Califfato, avrà inizio lunedì 30 il Summit sul clima, che sta impegnando ingenti forze di sicurezza affinché tutto proceda nel migliore dei modi. A Roma, invece, l'8 dicembre avrà inizio il Giubileo straordinario con l'apertura della Porta Santa in San Pietro. Due ribalte internazionali che possono fanno gola ai terroristi dello Stato islamico. Per l'Isis il summit sul clima di Parigi potrebbe essere il vero obiettivo da colpire poichè l'ultima cosa che si vuole è un accordo globale sul clima che, nel corso del tempo, può limitare il consumo globale di combustibili fossili. E questo è sicuramente un risultato che non solo ISIS, ma tutti i principali esportatori di petrolio vogliono evitare. Nel territorio del Califfato, secondo alcune stime, la produzione di greggio è di circa 34.000-40.000 barili al giorno, che

Siria: mine lungo i percorsi di chi fugge dal Paese

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Le notizie che giungono dalla Siria sono sempre più drammatiche. In un paese ormai spaccato in due, i lealisti ed il governo di  Bashar al-Assad da una parte e il popolo che cerca di manifestare il suo dissenso dall'altra, le stragi sono diventate quotidiane. I numeri sono impressionanti: oltre 8000 le persone (molte donne e bambini) che hanno perso la vita da quando sono iniziate le rivolte contro il perfido regime. Immagini intrasmettibili quelle che sono state riprese nella città martire Homs  che scandalizzano il mondo. E sembra non finire mai la violenza. Adesso poi, da quanto dice un gruppo internazionale per i diritti umani, sembra che le truppe siriane fedeli al governo abbiano disseminato lungo i percorsi utilizzati dalle persone in fuga dalle violenze del paese che cercano di raggiungere la vicina Turchia, montagne di mine messe nelle scorse settimane. Lo afferma  Human Rights Watch   nel suo rapporto pubblicato oggi, e si basa sui racconti di testimoni e anche smin

La prima guerra chimica si ebbe sulle rive dell'Eufrate...

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Un angusto tunnel sotto Dura , una fortezza romana in Medio Oriente, a ridosso del fiume Eufrate , nel 256 dC , è stato teatro di un violento assedio da parte del potente impero persiano. Sebbene della battaglia non esista nessun'annotazione storica, i resti archeologici hanno contribuito a mettere a fuoco quanto accadde. I persiani utilizzarono una serie di tecniche di assedio per entrare nella fortezza. Tra queste, un passaggio sottoterra nelle gallerie delle miniere. Intendendo difendere la loro terra a tutti i costi, la guarnigione romana rispose con delle contromisure. Nel 1930 gli archeologi hanno rinvenuto le prove di una drammatica lotta: in una delle gallerie, una pila di corpi, ancora con indosso armi ed armature, testimoniano gli orrori della battaglia. La realtà, tuttavia, secondo Simon James della University of Leicester , in Inghilterra, è di tutt'altro genere. Combinando le varie annotazioni d'archivio storico a diversi viaggi sul luogo, James ha potuto ricos