Una delle migrazioni animali meno conosciute in Europa

La fotografia è un'altra delle mie passioni. Era uno spettacolo vedere fuoriuscire dalla vaschetta l'immagine fotografica impressa mediante l'utilizzo dell'ingranditore, uno strumento magico all'epoca.  Oggi la tecnologia permette fotografie eccezionali ma, non disponendo delle macchine fotografiche d'un tempo, dove manualmente prima di scattare potevi lavorare sulla profondità, la messa a fuoco, la posizione del sole... ed altri strambi accorgimenti dell'ultimo momento, oggi forse la fotografia è meno affascinante.

Naturalmente anche oggi esistono bravi fotografi, come Amos Chapple, che ha catturato nelle immagini una delle migrazioni animali meno conosciute in Europa. Gli è stato possibile seguendo sei pastori mentre hanno allevato 1.200 pecore attraverso le montagne Tusheti, in Georgia, molto conosciuto per i suoi allevamenti di pecore. Ce ne sono più di 1.000 nella mandria  (nell'immagine) che scende lungo la montagna.

La vita sulla montagna Tusheti, nell'angolo nord-est della Georgia, non è cambiata molto in centinaia di anni. Ci sono più  pecore che esseri umani e la vita moderna ha appena graffiato la dura superficie di questi luoghi incredibili. L'area ospita alcune delle strade più pericolose d'Europa e gli ambienti più inospitali - e una delle migrazioni animali più incredibili del continente. Ogni ottobre i pastori, galvanizzati dal liquore locale, il "chaca", rischiano la loro vita mentre guidano centinaia di pecore dalle cime delle montagna alle pianure inferiori di Kakheti. Per farlo debbono camminare e orientarsi lungo l'Abano pass, alto 2.800 metri, una delle strade più pericolose del mondo. 

L'incredibile esperienza annuale è stata catturata da Amos Chapple, fotografo di Radio Free Europe, che ha viaggiato con i pastori e ha prodotto un insieme di immagini affascinanti della discesa che ti fa mancare il respiro attraverso le montagne, che sorgono al confine con la Russia.

PER VEDERE LE STRAORDINARIE IMMAGINI ANDATE qui su www.dailymail.co.uk e qui su Instgram  

Immagine sopra, ovviamente di Amos Chapple.

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