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Visualizzazione dei post da luglio, 2014

L'isola da non visitare mai

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Al largo della costa del Brasile, a 93 miglia dal centro di San Paolo, si trova una bella e tranquilla isola tropicale, con imponenti scogliere sormontate da tanta vegetazione tropicale. L'epitome del paradiso tropicale. Si chiama Ilha de Queimada Grande , ha una superficie di 110 ettari ed è completamente disabitata. La vita su questa isola paradisiaca sembra idilliaca, se non fosse per un piccolo grande problema, difficilmente risolvibile: l'isola è sede di una popolazione enorme di serpenti. Il Golden Lancehead può essere trovata solo su questa isola, non si trova in nessun'altra parte del mondo. I Golden Lanceheads che occupano l'isola sono tra i serpenti più velenosi del pianeta. Possono crescere ovunque e variano nella lunghezza dal mezzo metro ai 2 metri. Il veleno che questo tipo di serpente inietta è  ad azione rapidissima. E' così potente che può uccidere due uomini contemporaneamente ed è cinque volte più potente rispetto agli altri serpenti di ter

Il pianto di Raju, l'elefante incatenato da 50 anni

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Ah, India! Un Paesone che occhieggia il futuro più di qualunque altro, con oltre un miliardo di abitanti, che però sembra stare ancora nel Medioevo e che tra le sue mille contraddizioni sale alla ribalta della cronaca per i suoi efferati delitti, abusi su donne e bambine, follie in nome della religione, mostrando sempre il suo lato peggiore... che non crediamo sia solo questo. Ancora, c'è d'annoverare una brutta notizia, un'atrocità commessa stavolta su un povero e fiero animale, Raju l'elefante che piange di gratitudine mentre viene salvato dopo 50 anni di abusi. L'elefante è stato tenuto in catene per 50 anni da un mendicante tossicodipendente che lo utilizzava portandolo a spasso  per lo Uttar Pradesh settentrionale, per raccattare qualche spicciolo. Raju  ne ha passate di tutti i colori, anche quella di mangiare carta e plastica per riempire il suo stomaco. I suoi soccorritori lo hanno trovato in uno stato pietoso. Dicono di non aver mai visto un elefan

Brasile: la magra consolazione col business dei crediti di carbonio

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Sebbene il Campionato del mondo di football sta portando tanto dolore ai brasiliani (il Brasile, beccando 10 gol nelle sue due ultime partite, ha sofferto la più devastante sconfitta dalla  Coppa del Mondo dal 1950) , ci si può consolare sapendo che, nonostante le mille polemiche il Brasile, che ha nell'Amazzonia il polmone verde della Terra, ha vinto la sua sfida con l'Ambiente. Irto di proteste il torneo FIFA è stato criticato per la sua mancanza di trasparenza, corruzione e livelli di spesa considerato incompatibile con le esigenze della nazione ancora in via di sviluppo nei servizi di base. Tali polemiche hanno oscurato le azioni di sostenibilità intraprese dalla FIFA e dai dirigenti brasiliani, che includono l'intenzione di acquistare crediti di carbonio per compensare i 27,5 milioni di tonnellate di gas serra che sarebbero stati emessi dal Brasile dal momento in cui è stato scelto come paese ospitante sette anni fa. Secondo le stime della FIFA, la Coppa d

Il popolo degli incottatati fugge dalla foresta amazzonica

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Brasile non è solo Neymar, Messi, pallone e passione, è anche luogo dove accadono le cose più sorprendenti. Come quello che sta accadendo nelle vicinanze del confine con il Perù. Dei funzionari brasiliani , dopo aver effettuato una valanga di avvistamenti, han detto che al confine con il Perù sta accadendo qualcosa che potrebbe rivelarsi la tragedia di un "popolo incontattato". Hanno visto spostarsi individualmente o in piccoli gruppi un popolo sconosciuto, abitante da sempre nella foresta amazzonica. Questo "popolo inesistente", sta adesso abbandonando frettolosamente quello che è stato il loro mondo. Per sfuggire al disboscamento e alle nuove e inaccessibili strade dei trafficanti di droga, diventate molto pericolose per chi vive nella foresta. Il gruppo in fuga potrebbe essere quello che è stato fotografato, e che ebbe molto scalpore, nel 2008, durante un sorvolo sulla vasta aerea da parte del FUNAI. Per il FUNAI le bande indigene sono in fuga verso il