Ladri di risorse, ora anche di sabbia

E' la professione piratesca del nuovo millenio, la ruberia di merci, ladri di metalli, commodity thieves...

Il rame, l'antico metallo che l'umanità usa da più tempo, oggi, nell'era tecnologica, è diventato un metallo molto ricercato ed il suo prezzo di mercato è triplicato nel giro di due anni. Una corsa sostenuta non solo dall'aumento della domanda mondiale  e dalla forte richiesta delle industrie cinesi ma anche dai fondi d'investimento e i fondi pensioni... 

Purtroppo i furti dei metalli, come nel caso del rame, creano gravi conseguenze, interruzioni nella circolazione dei treni e nell’erogazione dell’elettricità, talvolta, persino morti sul lavoro.

il platino, che combinato con i metalli forma leghe fusibili ad alta temperatura, adatto per i catalizzatori, in oreficeria ed ora ci si fanno anche chiavette Usb di lusso...

l'alluminio, con cui è possibile ottenere temperature molto elevate utilizzandolo con l'acqua per ottenere un nuovo carburante che potrebbe essere usato nelle missioni sulla luna o su Marte, riducendo drasticamente la quantità di carburante a bordo.
 
il palladio,  “fratello minore “ del Platino, il quale assomiglia molto all’argento ma è più leggero e più fusibile del platino; il rodio, che si trova in piccola quantità in alcuni metalli (zinco, bismuto, rame, piombo ecc.). 

Il rodio, finemente diviso è un catalizzatore. Le marmitte catalitiche delle automobili, contengono piccole quantità di rodio e le richieste, sempre più stringenti, delle norme anti-inquinamento ne hanno fatto lievitare notevolmente il prezzo.
Segnalazione di furti di convertitori catalitici, comunemente noti come 'i tubi di scarico', nei quali i ladri cercano "la pepita d'oro", cioè il catalizzatore, il dispositivo che riduce l'inquinamento degli autoveicoli.

Ora, anche i ladri di sabbia. Non solo da ora, in verità!

Il furto di sabbia che sta vivendo la Repubblica di Singapore, l'isola città-stato del sud-est asiatico, è aumentato di oltre il 20 per cento dal 1960 e la domanda della sabbia per bonifica ed per  progetti di sviluppo di terreni lucrativi è quanto mai superiore.

Tuttavia, il recente divieto di esportazione di sabbia introdotto in Indonesia, Cambogia e Vietnam hanno tagliato le forniture aprendo un fiorente commercio di contrabbando.
I ladri di sabbia hanno cominciato a fare raid notturni sulle spiagge pittoresche  di Indonesia e Malesia, ripulendo milioni di tonnellate di costa, con presumibili gravi conseguenze ambientali che fanno nascere i timori di una catastrofe imminente, su una striscia di isole tropicali.

Coloro di Singapore addetti a queste mansioni a terra sono ormai contrapposti ai gruppi ambientalisti, i quali sostengono che molte delle 83 isole di frontiera al largo della costa nord dell'Indonesia potrebbero scomparire in mare nei prossimi dieci anni a meno che i contrabbandieri non vengano arrestati.

Le isole minori proteggono le isole più grandi da tempeste e maremoti.

"E 'una guerra per le risorse naturali che si sta combattendo in segreto", ha detto Nur Hidayati, portavoce di Greenpeace Indonesia. "L'intero ecosistema marino nelle zone in cui l'estrazione di sabbia incontrollata si svolge viene distrutto - specie di pesci tropicali e le barriere coralline stanno morendo e la biodiversità marina della regione è in pericolo."

Il governo di Singapore ha rifiutato di commentare, ma la corruzione sta dilagando: il mese scorso, 34 dipendenti pubblici malesi sono stati arrestati per aver accettato tangenti e favori sessuali per agevolare il traffico di sabbia a Singapore. L'autostrada principale della Malesia a Singapore è stato bloccata per la maggior parte lunedi scorso e 37 camion carichi di sabbia sono stati abbandonati dai loro conducenti per via delle operazioni doganali alla frontiera.
Secondo l' ex primo ministro malese, 700 camion carichi di sabbia attraversano la frontiera a Singapore ogni giorno. Persino nella turistica isola di Langkawi funzionari corrotti stanno permettendo la vendita di sabbia.

La sabbia viene dragata e poi viene spedita direttamente nel porto di Singapore, dove si vende al broker internazionali.

In Indonesia, si stima che 300 milioni di metri cubi di sabbia viene esportata illegalmente ogni anno.

Fonte notizia principale: www.telegraph.co.uk
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Segue un passo di un articolo tratto dall'archivio storico del Corriere risalente all'aprile 2002 in cui  il responsabile del settore fiumi del Wwf Lombardia e l' assessore provinciale all'ambiente a Mantova, fecero due conti sul quanto poteva fruttare la sabbia estratta da scavazioni abusive di sabbia lungo il Po, o rubata sulle spiagge, quindi in in nero.

«La sabbia può essere pagata fino a 9-10 euro (18-20 mila lire) al metro cubo - spiegano -. Se si considera che le bettoline possono portarne fino a 400 metri cubi a viaggio, e che, in una notte, possono fare la spola tre-quattro volte, è facile calcolare che si possono intascare più di 25.800 euro (50 milioni di lire) per volta. E, secondo l' ultimo rapporto di Legambiente sulle ecomafie, nel solo tratto fra Boretto (Re) e Ficarolo (Ro), le draghe degli abusivi sarebbero una quindicina». Moltiplicando per gli oltre 20 milioni di metri cubi che si presume vengano «rubati» ogni anno al Po, il conto sale a più di 200 milioni di euro (400 miliardi di lire). Ma quello pagato dal fiume e dalla collettività è altrettanto salato. «Chi scava di notte lo fa nell' alveo del Po - spiega Carlo Beduschi, presidente del Parco del Mincio -. Il fondale così si abbassa, l' acqua scorre più velocemente e l' alveo si restringe. Risultato: più rischi in caso di piena e più difficoltà di pescaggio in caso di secca». Tradotto in altri termini, più soldi da spendere per le opere di difesa, e condotte per l' irrigazione che rimangono all' asciutto e devono essere rifatte. Che fare, allora, contro gli scavatori di frodo?

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